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Sperimentazione di terapia antitumorale senza chemioterapia

In via di sperimentazione una nuova cura contro la leucemia linfatica con farmaci che sostituirebbero la chemioterapia

La leucemia linfatica cronica è un tumore che colpisce molti soggetti dell'occidente, in particolare gli anziani e l'unica cura è la chemioterapia, per ora. A Siena, nell'Uoc Ematologia dell'ospedale Santa Maria alle Scotte è in corso una sperimentazione clinica internazionale multicentrica, coordinata dal dottor Alessandro Gozzetti, il cui obiettivo è trovare una cura alternativa per il tumore del sangue. Lo studio mira a combinare di due farmaci non chemioterapici, un anticorpo monoclonale chiamato "anti CD20", diretto in maniera selettiva contro antigeni di superficie della cellula tumorale e un inibitore della bruton kinasi, coinvolto nella proliferazione cellulare. L'azione a livello cellulare risulterebbe meno invasiva della chemio e il paziente non soffrirebbe degli effetti indesiderati tipici della cura odierna.

"I due farmaci"  spiega Gozzetti "singolarmente hanno mostrato estrema efficacia e il loro utilizzo combinato apre una nuova era nella terapia di questa leucemia". E' stato effettuato un test su un paziente che "si è mostrato ben tollerato".

In tutto il mondo verranno inclusi nello studio clinico 212 pazienti, 24 nei 10 centri italiani che parteciperanno alla sperimentazione. "Si tratta di una sperimentazione di fase III, effettuata cioè per valutare l'efficacia definitiva della combinazione dei due farmaci e includerà pazienti con più di 65 anni" spiega la professoressa Monica Bocchia, direttrice dell'Uoc Ematologia. "Una specifica tipologia di linfociti" conclude Gozzetti "cioè le cellule del sistema immunitario che ci difendono dalle infezioni si modificano continuando a riprodursi e ad accumularsi nel sangue e negli altri organi. La nuova terapia consente proprio di bloccare questa crescita anomala e di intervenire sulle cellule malate".

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