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Serie A: big match a Napoli, Lazio e Juventus

Gli azzurri espugnano Bergamo e sono a +6 sul Milan, vincente con lo Spezia. Biancocelesti e bianconeri vincono i derby più sentiti di Serie A

L'esultanza di Nicolo Fagioli: in Serie A la Juventus vince il derby d'Italia

Una giornata clou in Serie A con tre scontri diretti tra le big (prima contro seconda, derby di Roma e d’Italia) e in coda. Il Napoli continua a correre e alcune favorite della vigilia, oramai a un terzo di campionato, iniziano ad avere un distacco importante. Ma anche in zona retrocessione la classifica si allunga. Andiamo a vedere tutto nel dettaglio.

Il Napoli vince e allunga ancora in Serie A

9° vittoria  consecutiva in Serie A per il Napoli che si aggiudica la sfida al vertice contro l’Atalanta ed ora è a +6 sulla prima inseguitrice.

Osimhen protagonista nel bene e nel male. Nel giro di 5 minuti prima causa il rigore con un tocco di mano visto al Var e trasformato da Lookman, poi di testa pareggia su cross di Zielinski approfittando della solitudine concessa dalla difesa bergamasca. Nigeriano che entra anche nell’azione del sorpasso napoletano: resiste a Demiral e serve a Elmas, la sorpresa di Spalletti dal primo minuto, il pallone del 2-1.

Dopo un primo tempo di ritmi altissimi emerge stanchezza e intensità agonistica, ma non cambia la situazione e gli azzurri si dimostrano maturi anche in una certa gestione del vantaggio rischiando poco (ad eccezione della doppia occasione nerazzurra al 54’). È un successo di quelli che pesano, allungando ancora di più sulla concorrenza in una giornata piena di scontri diretti. A gennaio è vero, partirà un altro campionato, ma partire in vantaggio sulle altre non è una cattiva notizia.

Il Milan insegue trainato da Giroud

Il Milan torna alla vittoria dopo il passo falso di Torino, ma non senza patire. Lo Spezia infatti si rivela avversario tosto nella ripresa dopo che il Diavolo si era portato in vantaggio con Theo Hernandez. Troppe le occasioni non concretizzate nei primi 20 minuti: a inizio ripresa i liguri ci provano più volte e alla fine pareggiano con il figliol prodigo milanista Maldini. I rossoneri dimostrano carattere nel reagire subito con Tonali – splendido destro annullato dal Var – e nel non mollare fino all’ultimo. Quando un altro grande gol, stavolta buono, di Giroud, mette le cose a posto. La sua splendida acrobazia all’89’ vale tre punti e il secondo posto solitario: il Milan guida il gruppo inseguitore.

Alla Juventus il Derby d’Italia

Nel derby d’Italia la Juventus batte l’Inter e la supera in classifica. La differenza dei bianconeri è nel cinismo della ripresa rispetto alle occasioni che l’Inter non ha saputo sfruttare sul finale della prima frazione. Ma l’uomo copertina è Kostic, autore dello strappo che porta al vantaggio di Rabiot: un’azione che in realtà parte da un corner interista. Il serbo resiste a Barella e lo salta, dopo 60 metri palla al piede offre al francese l’1-0. Un doppio assist (anche triplo considerando il gol di Danilo poi annullato dopo 3 minuti di Var) che ha ridato ad Allegri uno slancio che parte da una compattezza difensiva notevole: sono 4 clean sheet consecutivi per la miglior difesa della Serie A. Per l’Inter l’ennesimo stop in campionato, il quinto in 13 giornate di cui 4 negli scontri diretti, il vero Tallone d’Achille di Inzaghi quest’anno, oltre a una difesa tra le peggiori finora. Manca uno step mentale determinante.

Alla Lazio il Derby della Capitale

Anche nel derby della Capitale vince la squadra più bassa in classifica: la Lazio batte la Roma e la contro sorpassa issandosi al terzo posto assieme all’Atalanta. Un derby che, con le assenze di Dybala, Immobile e Milinkovic-Savic, si è rivelato tecnicamente di bassa qualità, viene deciso dal picco più basso. L’errore marchiano di Ibanez viene sfruttato da Pedro che permette a Felipe Anderson di segnare a porta quasi vuota.

Dopo la traversa di Zaniolo, i giallorossi non riescono più a creare occasioni, anche per la grande compattezza difensiva della squadra di Sarri, che ha vinto una partita “alla Mourinho”. Un grande rilancio dei biancocelesti dopo una settimana complicata, dal testacoda con la Salernitana alla “retrocessione” infrasettimanale in Conference League. Agli antipodi la situazione romanista, arrivata dallo slancio delle ultime partite e riportata sulla terra. Una regola che nel Derby di Roma si verifica spesso.

Centrogruppo: bene Fiorentina e Bologna

Vibrante 1-1 tra Udinese e Lecce, con rimpianti di vittoria per entrambe: i legni dei salentini, le occasioni sul finale friulane. Vittoria della Fiorentina che continua a risalire la classifica tenendo sott’acqua la Sampdoria. Apre al quarto Bonaventura, chiude a mezz’ora dalla fine il colpo di testa di Milenkovic. Anche tra Salernitana e Cremonese pareggio godibile: un punto arpionato all’ultimo da parte degli uomini di Alvini che riprendono i granata due volte, non bastano due rigori parati da Sepe. L’Empoli batte il Sassuolo di misura con l’inserimento vincente di Baldanzi: secondo gol in sei presenze in A per il classe 2003. Per il Bologna arriva la terza vittoria di fila, stavolta sul Torino: i rossoblù rimontano i granata, andati avanti con un rigore di Lukic, con due azioni simili finalizzate prima da Orsolini e poi da Posch. Vince anche il Monza sul Verona: i brianzoli la vincono in superiorità numerica con Carlos Augusto e Colpani costringendo i clivensi all’ottava sconfitta di fila.

Ci Piace e Non Ci Piace: Daniel Maldini e Olivier Giroud

In un weekend di grandi partite e rivalità gli highlights dei premi va dentro una partita “normale”, Milan-Spezia. Il migliore va a Maldini che ha segnato a San Siro. Non sarebbe una notizia, ma è Daniel, la terza generazione di Maldini che segna un grande gol contro il Milan. Tra l’imbarazzo del padre in tribuna, dirigente della squadra avversaria, e sua in campo, che il rossonero ce l’ha nel sangue. È la storia della giornata.

Premio di peggiore che diamo alla stupidaggine di Olivier Giroud, che ha sì risolto la partita con un grande gol, da attaccante puro, ma che è stato espulso. Ha ammesso candidamente di essersi dimenticato l’ammonizione precedente, così dopo il grande gesto tecnico che all‘89’ ha portato il Milan alla vittoria si è tolto la maglia rimediando la seconda ammonizione. Una piccola grande sciocchezza.