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Scuola, il “Docente esperto” fa discutere: sindacati sul piede di guerra

La figura del Docente esperto contenuta nel Decreto aiuti bis del Governo Draghi è già fonte di polemiche

Un docente a scuola con volto coperto dal libro e dietro lavagna con numeri

Fa discutere il decreto Aiuti Bis del Governo Draghi, che modifica la carriera dei i professori inserendo la figura del docente esperto: nove anni di formazione, stipendio +15% e vincolo di sede per tre anni.
Si tratta di un tentativo di differenziazione della retribuzione degli insegnanti. Il docente esperto è dunque nuova tipologia di insegnante di ruolo che entrerà in vigore progressivamente e nell’arco di alcuni anni.

Si legge nel Decreto aiuti bis che i “docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili possono accedere alla qualifica di docente esperto”

Diritti e doveri del Docente esperto

In tutta Italia i docenti esperti non potranno superare le 8 mila unità per ciascuno degli anni 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036.

La qualifica darà diritto ad un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento.

Il docente qualificato esperto è tenuto a rimanere nella istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento di suddetta qualifica, ma non dovranno svolgere mansioni aggiuntive rispetto al normale insegnamento.

Sindacati e Pd sul piede di guerra

Il PD è i sindacati chiedono di cancellare la misura, IV e FI di modificarla in modo massiccio.
Insegnanti e sindacati non sono d’accordo con questa iniziativa perché l’idea è che essa peggiorerà le condizioni di lavoro, inasprendo le discriminazioni e aizzando la competizione, aumentando disuguaglianza fino a creare élite esclusive di insegnanti privilegiati.

E’ stata lanciata anche una petizione che in meno di 24 ore ha raccolto circa 10.000 firme per abolire questa figura.
Secondo il ministro Bianchi si tratta di una qualifica in linea con quella europea.