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Scuola, caos nella maggioranza: si riapre l’11 gennaio per il 50% studenti

Il giorno di riapertura degli istituti scolastici è anche un tema cruciale per la tenuta della maggioranza

Aula scolastica

Aula scolastica

Finalmente sembra esserci una data per la scuola: l’11 gennaio si riaprono i portoni. La giornata di ieri, 4 gennaio, ha visto il convulso susseguirsi di dichiarazioni che facevano del giorno di riapertura degli istituti scolastici. Un tema capitale per le famiglie e il futuro dei nostri ragazzi, ma anche cruciale per la tenuta della maggioranza.

Nel consiglio dei ministri, che ha visto anche la formulazione del decreto che ci accompagnerà fino al prossimo Dpcm del 15 gennaio, si è consumata l’ennesima diatriba tra i partiti della maggioranza: il Pd puntava al 15 gennaio, ma Movimento 5 Stelle e Italia viva miravano a ripartire già il 7.

Scuola superiore, la data mediatrice dell’11 gennaio

La data più adeguata per riaprire le superiori in presenza, secondo i dem, sarebbe quella del 18. “Il rinvio è segno di un caos inaccettabile. Non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio”, affermano le ministre renziane Teresa Bellanova e Elena Bonetti.

E il M5s se la prende anche con il ministro dei trasporti Paola De Micheli. “L’organizzazione dei trasporti è stata totalmente assente”, affermano i pentastellati. Alla fine la mediazione cade sull’11 gennaio. Mentre le scuole elementari e medie riapriranno regolarmente giovedì 7 gennaio.

Dunque in conclusione del consiglio dei ministri (iniziato ieri sera alle 21 e 55 e terminato quasi tre ore dopo, alla mezzanotte e 35), esso ha stabilito nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, la ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio.

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