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Roma, scontri tra Vigili e Rom al campo di via Amarilli a La Rustica

Utilizzo di spray al peperoncino. La versione dei vigili e quella di Nazione rom

Momenti di tensione questa mattina nel centro di accoglienza in via Amarilli a La Rustica, dove è divampato un incendio la scorsa notte: nell’effettuare le operazioni di bonifica dopo il rogo, tra i vigili urbani e i rom della struttura, ci sono stati degli scontri.

Da una parte, la versione del vicecomandante della Polizia Municipale Antonio Di Maggio, riferita da OmniRoma: “Appena giunti sul posto siamo stati aggrediti a colpi di scope e bastoni. Un gruppo di una sessantina di rom presenti nel centro ci hanno presi a parolacce, ci hanno aizzato i cani contro e volevano impedirci di entrare per la bonifica del centro, occupandolo abusivamente di nuovo”. Allora Vigili si sarebber “difesi” con dello spray urticante che ha “involontariamente colpito una bambina”. Alle denunce dell’associazione Nazione rom, che in una nota parla di “aggressione subita da parte degli uomini della polizia locale”, Di Maggio risponde che le vere vittime sono gli agenti del corpo della Polizia Locale.

Nazione rom, secondo quanto rende noto l’agenzia DIRE, denuncia invece che “le famiglie rom, i bambini e le donne dopo aver trascorso la seconda notte consecutiva dormendo in terra, con a disposizione soltanto una coperta, davanti alla struttura distrutta dalle fiamme, stamani hanno subito una selvaggia aggressione da parte degli uomini della Polizia Municipale diretta dal vicecomandante Antonio di Maggio”, con annesso utilizzo di “spray al peperoncino sugli occhi dei bambini”. Zuinisi di Nazione rom chiede quindi un incontro con il sindaco di Roma Ignazio Marino.

“Ho la città che mi sta esplodendo sotto le mani. Ieri ho avuto un altro avvertimento bruttissimo: è stato dato alle fiamme un centro d’accoglienza ed era uno di quelli che stavo chiudendo, poiché versava in condizioni, innanzitutto igieniche, terribili. Sto vivendo una situazione molto difficile”, avrebbe detto, secondo quanto riferisce ancora OmniRoma, l’assessore capitolino alle Politiche Sociali Francesca Danese, già sotto scorta, partecipando questa mattina al convegno ‘La mafia non abita qui!’, promosso da Uniat Lazio. 

“Ora sono tutti in strada, qualcuno seduto in macchina, in attesa di una risposta. Le persone da 2 notti sono in mezzo alla strada, ci sono due donne incinte e persone dializzate”. Dopo i fatti di questa mattina, anche l’Associazione 21 Luglio di Carlo Stasolla ha preso la parola, denunciando la condizione in cui attualmente vivono i 103 nomadi rimasti fuori dalla struttura, dopo che ha preso fuoco. “Si ripropone l’inadeguatezza di un’amministrazione che ancora non ha un piano sui Rom e che, quindi, ogni volta che succede qualcosa fuori dall’ordinario ricade nell’emergenza, come in questo caso”, spiega Stasolla all’agenzia DIRE. “A rimetterci sono i contribuenti e i nomadi. C’è esasperazione, c’è assenza istituzionale e mancanza di un piano”, continua il presidente della 21 Luglio. “L’assessore alle Politiche Sociali Francesca Danese aveva annunciato che ad aprile la struttura avrebbe chiuso – prosegue – Ma quali sono le alternative messe in campo? La gente qui è abbandonata a se stessa”, conclude.

*Foto di archivio

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