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Scandalo Uber Files, Taxi: “Vogliamo sapere chi ha accolto la multinazionale a Palazzo Chigi”

L’inchiesta Uber Files: continue violazioni dei diritti dei lavoratori e di una costante azione di pressione su autorevoli esponenti di diversi governi

taxi Uber

” ‘La violenza ci serve, prima di offrire la soluzione’. Questo il testo di un messaggio scritto dall’ex capo di Uber. Accadeva mentre la potente multinazionale californiana lavorava per far salire il livello di contrapposizione tra i tassisti italiani e i loro conducenti, reclutatiti nel mondo del noleggio da rimessa”.

L’inchiesta Uber Files: pressioni sui governi e politici

È quanto affermano le organizzazioni sindacali del comparto taxi all’indomani dell’uscita dell’inchiesta Uber files.

“Dalle prime anticipazioni diffuse dalla stampa in queste ore, sull’inchiesta condotta dal Guardian e da un consorzio indipendente di giornalisti investigativi emerge un quadro a tinte fosche.

Parliamo di sistematiche violazioni delle leggi, sfruttamento della manodopera, continue violazioni dei diritti dei lavoratori. E soprattutto di una costante pressione su autorevoli esponenti di diversi governi e rappresentanti politici, affinché le norme vigenti nei paesi in cui prepotente è entrata Uber, venissero modificate per non intralciarne il cammino.

La bomba esplode proprio mentre la Senatrice Bellanova, autorevole rappresentante di Italia Viva, organizzazione fondata da Matteo Renzi, il personaggio politico che sembra aver subito le maggiori pressioni da parte degli uomini di Uber, afferma che il Governo ‘non agisce sotto dettatura’ “.

“Vogliamo sapere chi ha accolto Uber a Palazzo Chigi”

Vogliamo sapere da chi è stato ricevuto il capo di Uber a palazzo Chigi. E di cosa si è parlato.

Senza alcun apparente motivo il Governo ha inserito i tassisti nel Ddl Concorrenza. Nonostante la liberalizzazione del servizio non sia prevista dalla Direttiva Comunitaria Bolkestein. E tale obiettivo, non è tra quelli necessari da raggiungere per ottenere i fondi europei del PNRR.

Il presidente Mario Draghi stralci la delega sul comparto taxi. Si prosegua la riforma del servizio già avviata nel 2019, disciplinando le piattaforme tecnologiche e vari i decreti ministeriali necessari a garantire nel comparto del trasporto pubblico locale, il rispetto delle norme e della territorialità per tutti i soggetti che vi operano. Siano essi pubblici o privati’.