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San Camillo, 106 pazienti in attesa su un numero ottimale di 40

Non si arresta l’emergenza, e il sindacato Nursind porta avanti la sua battaglia

Solo poche ore fa avevamo denunciato le criticità, sempre maggiori, che il San Camillo è costretto a vivere da ormai molti mesi. E a poche ore di distanza, arrivano altri dati sconcertanti: secondo i dati Gipse, in data 25 febbraio, alle ore 14, "erano assistiti al Pronto Soccorso 106 utenti, (su un numero ottimale di 40) di cui 37 da allocare nelle Unità Operative di pertinenza e ben 8 ambulanze bloccate. I tempi di attesa per trovare posto in un’Unità Operativa superano anche i 5 giorni".

A renderlo noto, il sindacato Nursind, che sottolinea anche come al Pronto Soccorso siano "presenti più pazienti con sospetta patologia polmonare infettiva che sostano in zone non idonee, vista la presenza di una sola postazione per l'isolamento (naturalmente nei corridoi non è prevista nessuna camera o struttura d’isolamento, data la presenza di una sola stanza per un solo)".

E mentre l'emergenza continua e si fa sempre più irrecuperabile, il Nursind lamenta e denuncia il silenzio dell'azienda ospedaliera. "Dov’è – chiede il sindacato – il piano di sovraffollamento che l’azienda doveva far partire per evitare l’iperafflusso al Pronto Soccorso? Perché, dopo una convocazione con la parte pubblica, del piano sopracitato visionato e approvato con riserva da una commissione intersindacale del comparto ancora non si sa nulla? Quanto tempo ancora gli operatori del pronto soccorso devono sopportare situazione di disagio che portano inevitabilmente a una condizione di pericolo durante l’espletamento della propria attività lavorativa?"

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