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Salario accessorio, accordo raggiunto con il governo

Il sindaco Marino a RadioRadio annuncia di aver ottenuto un documento firmato dai ministri Madia, Lanzetta e Padoan

Stando a quanto dichiarato ai microfoni di ‘Un Giorno Speciale’, la trasmissione di RadioRadio condotta da Francesco Vergovich, il salario accessorio per il mese di maggio – mese di elezioni europee – sarebbe salvo.

Dopo il mancato decreto da parte del governo e a seguito di una trattativa iniziata da Roma Capitale, Marino dichiara di essere riuscito ad ottenere un documento – una circolare, per la precisione – firmato dal ministro della Pubblica Amministrazione Madia, dal ministro degli Affari Regionali Lanzetta e dal ministro dell'Economia Padoan, che “dà la possibilità di definire a quali voci accessorie della prestazione lavorativa legare i 200 euro del salario accessorio. In questo modo siamo sicuri che quei soldi non potranno essere tolti”.

Il problema del salario accessorio – per cui 24mila dipendenti capitolini sono scesi in piazza lo scorso 6 Maggio – era infatti legato ad una relazione del MEF, in cui si dichiarava l’illegittimità riguardo le modalità di erogazione dello stesso. “Negli anni precedenti era  accaduto che in centinaia di Comuni italiani, tra cui Roma, non c'era stato un adeguamento dei salari con un contratto nazionale e così ogni città ha adeguato i salari in modo differente. In poche parole, pochissimi Comuni avevano agito attenendosi alle norme concordate con il governo e il Ministero dell'Economia” – ha spiegato il primo cittadino, dichiarando di essersi voluto rivolgere al MEF per “verificare se ci fossero irregolarità in Campidoglio. I controlli hanno permesso di accertare che nel nostro caso era scorretto il modo in cui i 200 euro venivano erogati. A quel punto è sorto ovviamente un problema di portata enorme: togliere questa somma a persone che percepiscono uno stipendio di 1000-1200 euro significa mandarli sotto la soglia di povertà”.

A fronte di quanto si apprende, resta dunque da capire se i sindacati intendano andare avanti oppure revocare lo sciopero indetto per il prossimo 19 Maggio.

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