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Ryanair, qualcosa non quadra nella nuova politica cabin bag

La nuova politica della gestione bagagli, già sotto la lente dell’Antitrust, solleva più di un dubbio. La risposta delle associazioni dei consumatori

Vuoi portare il trolley in cabina con Ryanair? Dal 15 Gennaio 2018 devi pagare un sovrapprezzo e scegliere il servizio Priority boarding (Imbarco prioritario). Come a dire che non sono aumentati i costi, ma solo dato una esclusiva in più a chi usufruisce del servizio Priority. Servizio che però ha un suo valore solo se scelto da pochi; al contrario la nuova politica spinge un numero alto di viaggiatori a scegliere questo servizio. Il risultato è quello evidenziato dalla fila nella foto che, al contrario di quello che si può pensare, è la fila “imbarco prioritario”; fila che, almeno nel caso in esame, ha fatto concorrenza a quella standard. Qual è a questo punto il vantaggio di aver pagato il sovrapprezzo?

inoltre, prima di questa nuova politica, quando si esaurivano i posti per ospitare i “cabin-bag” (trolley) nelle cappelliere, questi venivano obbligatoriamente stivati. Cosa succederà ora se dovesse essere necessario stivare i bagagli anche di chi ha pagato per avere il trolley in cabina? Sul sito Ryanair la nuova politica è spiegata molto chiaramente, ma non ci sono avvertenze per numeri limitati di posti, quindi il dubbio rimane.

«Ryanair non può stivare il cabin-bag di chi ha pagato il sovrapprezzo per averlo in cabina ma deve permettere al cliente di sistemarlo nella cappelliera – afferma Mauro Vergari, responsabile trasporti di Adiconsum – “quindi presumo che Ryanair dia un numero limitato di accesso priority boarding. Certo è che in caso di overbooking, diciamo così, visto che per motivi tecnici di volo non si possono imbarcare più bagagli del dovuto, invitiamo gli utenti a contattare le associazioni dei consumatori perché hanno certamente diritto almeno al risarcimento del supplemento pagato».

«Su un volo Ryanair il numero medio dei bagagli che solitamente è possibile sistemare nelle cappelliere è di circa 90 – spiega Maria Pisanò, direttore del Centro Europeo Consumatori Italia, il punto di contatto italiano della rete europea ECC-Net che assiste i consumatori nelle controversie transfrontaliere – per cui presumo che Ryanair offra un numero di “priority” tarato sulla disponibilità effettiva. Qualora ciò non si dovesse verificare e l’imbarco del bagaglio, benché dovuto, non fosse possibile, è diritto del consumatore chiedere il rimborso del costo del servizio non prestato. Il problema sorge, però, sulla determinazione del rimborso a cui si ha diritto, perché il bagaglio in cabina è inserito in un “pacchetto” che prevede la prestazione di più servizi ad un costo forfettario. Resta poi da capire se si possa ancora parlare di qualità del servizio Priority boarding quando in fila per l’imbarco prioritario ci sono decine di persone».

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