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Roma, sgominata banda dedita al traffico illecito di rifiuti

Pietro Cozzolino, uno dei boss del clan omonimo

La Polizia di Stato e la Polizia Provinciale, dall’alba impiegate nell’esecuzione di 14 misure cautelari nei confronti di un’associazione criminale dedita al traffico di rifiuti speciali, stanno procedendo anche a numerose perquisizioni e sequestri in diverse Regioni italiane.

Tra i capi dell’organizzazione criminale, finalizzata alla raccolta di indumenti usati, prodotti tessili e accessori di abbigliamento da rivendere in diversi Paesi europei e africani, emerge la figura di Pietro Cozzolino, elemento di vertice dell’omonimo clan camorristico operante a Portici-Ercolano e territori limitrofi, condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Ai vertici dell’organizzazione criminale, oltre al predetto, risulta il fratello di Cozzolino, Aniello, anch’egli condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e latitante dal 2008.

AGGIORNAMENTO ORE 12.45

Nella mattina odierna, la Polizia di Stato e la Polizia Provinciale, nelle città di Roma,  Napoli, Salerno, Novara, Pavia, Macerata e Frosinone, hanno eseguito una misura restrittiva della libertà personale a carico di numerose persone, oltre a una misura interdittiva nei confronti di un ulteriore indagato, ritenute a vario titolo responsabili di aver promosso, diretto e partecipato a un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti speciali e alla violazione delle normative sulla tutela ambientale.

In particolare, è stata applicata la custodia cautelare in carcere a carico di:

Danilo SORGENTE, del 1950, responsabile tecnico dell’impianto di recupero rifiuti gestito dalla “Coop. Soc. a.r.l. New Horizons Onlus”, e di amministratore di fatto della “B. & D. Ecology s.r.l.”;

Pietro COZZOLINO, del 1953, dipendente della B. & D. Ecologies e collaboratore del Sorgente Danilo;

Aniello COZZOLINO, del 1961, collaboratore di Sorgente Danilo e di Cozzolino Pietro, destinatario di materiali tessili costituenti rifiuto spediti in Tunisia;

Marcelo Rodolfo OCANA, del 1966, legale rappresentante della Coop. ARL Lapemaia Onlus;

Michele BIFULCO, del 1963, titolare di fatto della ditta “B.F.L in the World di Bifulco Cira” con sede a Somma Vesuviana;

Emilio GUERRA, del 1961, titolare della ditta “GService” con sede a Battipaglia (SA);

Giovanni PALADINO, del1963, titolare della ditta “autotrasporti di PALADINO Giovanni” a Portici (NA);

Roberto MONTI, del 1950, amministratore di fatto della ditta “New Horizons onlus” e vice presidente del consiglio di amministrazione della “SOL.CO.”;

Boutouchent ACHAB, detto TAREK, del 1965, corrispondente per la Tunisia del gruppo criminale e destinatario dei materiali tessili costituenti rifiuto, illegalmente commercializzati come beni di consumo sul mercato locale.

È invece stata disposta la misura degli arresti domiciliari a carico di:

Barbara SORGENTE, del 1978, dipendente della “B. & D. Ecology s.r.l.”, addetta alla realizzazione dei falsi certificati di igienizzazione;

Eleonora MARCELLI, del 1963, dipendente della “New Horizons onlus”, addetta alla redazione della documentazione commerciale e contabile falsa;

Piero MONTI, del 1989, collaboratore della B. & D. Ecologies, addetto alla redazione della documentazione commerciale e contabile falsa;

Nicola MAGLIULO, del 1983, soggetto deputato al trasporto di denaro contante tra l’Italia e la Tunisia, per importi corrispondenti alla parte di operazioni commerciali svolte “al nero” tra le società di Sorgente e di Bifulco e gli acquirenti tunisini, tra cuiTAREK.

Eugenia URBINATI, del 1958, legale rappresentante della “Società Cooperativa Sociale a r.l. New Horizons”, è stata invece sottoposta alla misura interdittiva del divieto di esercitare attività di impresa o uffici direttivi delle persone giuridiche.

I soggetti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di indumenti usati, prodotti tessili e accessori di abbigliamento che venivano inoltrati per la vendita – con spedizioni transfrontaliere – nei paesi dell’Est Europa, del Nord-Africa e del Sud-Africa. Sono state riscontrate, inoltre, diverse violazioni delle normative ambientali relativamente allo smaltimento dei rifiuti speciali, oltre a reati di falsità materiale e ideologica in atti pubblici, il tutto aggravato dall’aver fornito il loro contributo nella commissione di reati a vantaggio di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato.

Anche nei confronti delle società cooperative di Roma e Napoli denominate “LAPEMAIA Onlus”, “New Horizons Onlus”, “B.F.L. in the World srl” e “B&D Ecology srl”, il G.I.P. del Tribunale di Roma ha contestato specifiche responsabilità penali in violazione della normative sulla tutela ambientale e sullo smaltimento dei rifiuti speciali, avendo omesso le prescritte operazioni di “igienizzazione”, ovvero quei processi di riciclo che consentono ai rifiuti di tornare a essere beni di consumo. Proprio per tali ragioni, contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo nei confronti della società “B&D Ecology srl” e delle cooperative “New Horizons Onlus” e “LAPEMAIA Onlus”.

Peraltro, nel corso delle indagini sono emerse illecite spedizioni di rifiuti di natura tessile attraverso i porti di Salerno e Civitavecchia, quantificati in oltre tre tonnellate all’anno e fatturate soltanto per un quarto del totale, con conseguente contabilità nascosta e, quindi, guadagno in nero, per la parte preponderante del carico.

L’organizzazione criminale, che vantava supporti logistici in ambito internazionale, si fondava su un accordo tra società e finte ONLUS, operanti quali recuperatori di rifiuti che, abusando della qualità cooperativistica, tramite un sistema di “conoscenze” per la ripartizione degli appalti distribuiti dall’A.M.A. spa, stipulavano apposite convenzioni di igiene urbana volte all’affidamento diretto di servizi pubblici.

 

 

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