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Roma, ritrovati i bambini scomparsi

Erano stati accompagnati al mare da un uomo, un conoscente romeno della famiglia

I bambini sono stati ritrovati nella serata di ieri in compagnia di Costantin, un 30enne amico di famiglia che il padre, Vassily, meccanico, confidava li avesse con sé. Li aveva portati al mare, assieme ad altri due bambini – probabilmente con i genitori non si erano capiti – e aveva lasciato il cellulare a casa. Ma la coppia romena ha passato ore terribili, dalla festa in chiesa al dramma, prima del grande sollievo. In quel quartiere che sembrava aver inghiottito i loro due bambini.

“Non e’ possibile che si tratti di un rapimento”, continuavano a ripetere, rispondendo al telefono nella caserma dei carabinieri di San Basilio in attesa di buone notizie. “Li aspettiamo qui e poi brindiamo”, ha detto in serata il padre al telefono con Sky Tg24. “Un’imcomprensione” l’ha definita il comandante dei carabinieri di Roma Maurizio Mezzavilla. “Fuori a giocare c’erano una decina di bambini in tutto e ci siamo accorti che mancavano solo i nostri due figli – aveva raccontato il padre di Sebastian e Alexander -. Non vogliamo ancora credere all’ipotesi di un rapimento. Non è possibile, non abbiamo nemici”.

Una famiglia umile, che ha attraversato anche momenti difficili: una coppia emigrata diversi anni fa e da sempre nella comunità ortodossa di romeni della chiesa dei Santi Martiri, alla periferia est di Roma. Lui, circa 50 anni, è molto religioso, tanto da essere diacono della stessa chiesa. Lavora come muratore a Zagarolo mentre sua moglie si è sempre occupata di accudire i loro sette figli. Oltre a Sebastian e Alexander hanno altri cinque ragazzi più grandi e tutti di oltre 15 anni, che non vivono più con i genitori. Davanti ai carabinieri, dopo la denuncia, la coppia ha subito autorizzato la diramazione delle foto.

“Chiediamo aiuto a chiunque possa avere informazioni utili per riuscire a rintracciare i nostri figli”, hanno detto. Subito hanno pensato a Constantin Ma il papà dei gemelli ha cercato di tranquillizzare gli altri: “Costantin è un amico e se sono con lui non gli farà del male. Speriamo che li ha portati al mare, a Ladispoli, con gli altri due bambini. Siamo amici – ripete – non risponde perché ha lasciato il telefonino a casa. I bambini giocavano tutti insieme”. E così è stato, ma quanta paura.

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