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Roma, Municipio I boccia delibera Minimarket: Danni a Centro Storico

I negozi di souvenir che “stanno distruggendo l’artigianato storico e i servizi essenziali e spesso sono in mano a infiltrazioni della criminalità organizzata”

Eppure, la necessità di regolare il commercio in Centro "viene da lontano", ha detto la dem Sara Lilli, che ha sottolineato la "situazione emergenziale" in cui versa il comparto nel territorio della City. "Le premesse di questa delibera sono dunque condivisibili- ha detto- perché non si tratta di penalizzare le attività, ma di eliminare la mancanza di equilibrio che oggi c'è tra le attività dedicate al food e quelle artigianali".

E la tutela delle attività storiche passa anche per il divieto di aprire ad altre realtà che a oggi, secondo il Consiglio municipale, stanno fagocitando il Centro storico. "Il testo non parla di librerie e gallerie, che sono un escamotage per continuare a vendere food, e non parla nemmeno di un divieto per le gelaterie", ha aggiunto Lilli, mentre Nathalie Naim (Radicali Federalisti Laici Ecologisti) ha ricordato anche il problema dei negozi di souvenir che "stanno distruggendo l'artigianato storico e i servizi essenziali e spesso sono in mano a infiltrazioni della criminalità organizzata".

Poi c'è la questione degli ambiti territoriali che il I Municipio chiede di allargare, inglobando anche realtà come San Lorenzo e Ponte Milvio. Insomma, "se le premesse sono giuste, perché delle regole vanno date, tutto il resto è sbagliato e a questo punto non si capisce se i Cinque stelle siano in malafede o non riescano a scrivere", ha aggiunto Matteo Costantini (Democratici e Popolari Piu' Roma), per il quale in ogni caso "non si può dare parere favorevole al testo".

Il Consiglio ha approvato una serie di osservazioni che, articolo per articolo, passano in rassegna la delibera Meloni emendandola in molte sue parti. "Non vogliamo assolutamente che si torni indietro– ha detto infine la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, presente in Aula- e speriamo di riuscire a migliorare la delibera. Per questo il Consiglio municipale ha approvato delle osservazioni al testo. Una su tutte, la tutela delle attività tutelate che nel testo del Campidoglio passa da cinque a tre anni: dunque si torna indietro, mentre si diminuiscono le categorie tutelate e si lascia ampio spazio addirittura alle somministrazioni".

 

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