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Roma, Manifestazione per dire basta ai miasmi Tmb Salario

Villa Spada, Fidene, Serpentara, ma anche diverse zone del II Municipio. Sono queste le aree più colpite dall’impianto Tmb Salario

Si terrà tra fine settembre e la prima metà di ottobre la manifestazione per chiedere lo stop immediato ai miasmi del Tmb Salario e la chiusura dell'impianto entro il 2019, come assicurato più volte dall'assessore all'Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari.

È quanto è stato deciso al termine dell'assemblea dell'Osservatorio permanente del Tmb Salario, che si è tenuta oggi pomeriggio nella sala del Consiglio del III Municipio di Roma alla presenza dei presidenti del II e III Municipio, Francesca Del Bello e Giovanni Caudo, e, tra gli altri, dell'assessore alla Cultura del III Municipio, Christian Raimo, e della deputata di LeU, Rossella Muroni, promotrice di un'interrogazione al ministro dell'Ambiente proprio sul Tmb Salario.

Un'assemblea partecipata da circa 150 persone tra uomini delle istituzioni, comitati di quartiere, sindacalisti, lavoratori dell'Ama, parroci e semplici cittadini, che chiedono a gran voce di tornare a respirare. E lo fanno a partire da un monitoraggio cittadino, intrapreso il 26 luglio scorso dai residenti riuniti nell'Osservatorio permanente del Tmb attraverso moduli di 'Segnalazione delle percezioni degli odori' con tanto di data, ora di inizio, ora di fine e intensità della puzza.

Le schede sono state raccolte nel corso dell'assemblea in un'urna e saranno utilizzate per fotografare la situazione e dare forza alle rimostranze dei cittadini che in questi mesi si sono moltiplicate, per quello che ormai più che un Tmb viene considerato una discarica. Una prima bozza dei risultati del monitoraggio sarà presentata dal presidente Caudo nell'incontro col viceprefetto di Roma previsto per il 14 settembre.

Villa Spada, Fidene, Serpentara, ma anche diverse zone del II Municipio. Sono queste le aree più colpite da un impianto, il Tmb Salario, pensato per 750 tonnellate di rifiuto indifferenziato al giorno che in realtà nel quotidiano a volte arriva a trattare oltre 4.000 tonnellate, come denunciato da Alessandro Russo di Fp Cgil nel corso dell'assemblea.

"Lunedì scorso a Roma si sono raccolte 3.000 tonnellate di rifiuti da trattare- dichiara- I mezzi si muovono in alta quota, lavorano a rottura del tetto, e spesso l'impianto non viene svuotato completamente, per questo si sente la puzza. Perché spesso la spazzatura viene trattata mesi dopo essere arrivata all'impianto. Bisogna installare un pannello che registri quante tonnellate vengono trattate nell'impianto, perché se ne viene nascosta la gestione si configura un impoverimento della tenuta democratica della città".

"Il vostro disagio è il nostro, avete la nostra solidarietà- sottolinea un operaio Ama che lavora tutti i giorni nel Tmb- Se quell'impianto lavorasse come deve, i vostri disagi sarebbero molto minori. Si lavora su cinque metri di rifiuti, che spesso sono vecchi". Un problema di salute, sottolinea Caudo, ma anche un problema economico: "Nelle zone colpite sta appassendo un tessuto economico- afferma il presidente – La nostra deve essere una battaglia di popolo in cui coinvolgere non solo i comitati e le associazioni, ma i cittadini non organizzati. Vinceremo questa battaglia se saremo tanti, coesi e organizzati".

Una lotta su cui sventolera' "non un vessillo politico, ma una bandiera di dignità", ribadisce Caudo, per far capire che "c'e' un'inversione di rotta," È la mancata programmazione, secondo Caudo, a mandare in rotta gli impianti capitolini, il perdersi di soldi pubblici nella gestione quotidiana: "Voglio che Ama prenda gli 800 milioni di euro l'anno per prendere i mezzi, pagare i lavoratori e dare i servizi, non per buttarli dalla finestra– aggiunge Caudo- Al Comune di Roma dico di trovare un punto per fare una discarica di appoggio, senza usare il Tmb Salario.

Quello che mi sconvolge è che sono disposti a mettere a repentaglio la salute delle persone pur di non ammettere di aver sbagliato". "Ho perso un figlio con un cancro alla gola- spiega una mamma di Fidene- Questa puzza brucia in gola, crea nausea e vomito, ricordo che mio figlio piangeva e mi chiedeva di farla smettere. È lui una delle prime vittime di questo disastro ambientale".

Sono in molti da Fidene a parlare di "aria irrespirabile": "Considera che è un secchione dell'umido all'ennesima potenza- racconta all'agenzia Dire uno dei membri dell'Osservatorio- Giardini e terrazzi ormai sono inutilizzabili, siamo costretti a passare le nostre sere d'estate chiusi in casa con l'aria condizionata. Dalle sei di pomeriggio fino a notte non si puo' stare in strada".

"Villa Spada è flagellata impunemente e nell'indifferenza generale– ci spiega don Massimiliano, parroco della chiesa di Sant'Innocenzo- Chiediamo dignità, la decenza di non lasciare i cittadini in balia dei miasmi. L'Italia delle buche, dei crolli, dei topi e delle fogne deve risorgere". Presente anche una delegazione del movimento 'Rifiutiamoli' di Colleferro, in provincia di Roma, dove da oltre un anno è in atto una mobilitazione contro la riattivazione dei due inceneritori di Colle Sughero che negli anni hanno bruciato rifiuti di tutta Italia, compresi quelli provenienti dalla Capitale.

"Siamo venuti in delegazione da Colleferro come 'Rifiutiamoli', portiamo il nostro sostegno di una comunità di provincia a una comunità di periferia che come noi subisce e paga l'assenza di programmazione nella gestione dei rifiuti- dichiara Alessandro Coltrè- Noi siamo le parti lese di questa anomala ordinarietà che è l'emergenza rifiuti. Saremo alla vostra manifestazione". L'Osservatorio si riunirà nuovamente il 18 settembre, data in cui sarà richiesta anche la presenza dell'assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti, Massimiliano Valeriani. (Ara/Dire)

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