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Roma invasa da topi e ratti, almeno 10 milioni di esemplari: scatta l’allarme

Una situazione resa ancora più grave dal caldo torrido e dai rifiuti non raccolti. Come rispondere all’allarme?

topi su un tombino della città

Topi su un tombino della città di Roma

 “A Roma sono presenti almeno dieci milioni di esemplari tra topi e ratti e questo comporta rischi di natura igienico-sanitaria per esseri umani e animali domestici. La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ne ha stimati in numero di tre per ogni abitante della Capitale, una situazione resa ancora più grave dall’ondata di caldo torrido che ha tropicalizzato la città negli ultimi giorni e i rifiuti non raccolti.

Un allarme che viene lanciato da tempo anche da associazioni animaliste quale EARTH, che per bocca della sua presidente nazionale, Valentina Coppola, denuncia come non sarà possibile venire a capo di questa situazione ‘fino a quando la politica non si affiderà agli esperti’.

L’associazione sottolinea che “le forme di derattizzazione attualmente praticate si rivelano inefficaci poiché topi e ratti nel momento in cui si rendono conto della diminuzione dell’entità numerica della colonia divengono istintivamente più fecondi e, quindi, riproducendosi a dismisura, paradossalmente incrementano la loro popolazione”.

Così in un comunicato denuncia l’associazione. “La risposta più efficace e civile – sottolinea a questo punto la presidente dell’associazione EARTH -, va rinvenuta nella sterilizzazione non chirurgica di questi animali attraverso il ricorso a mangime medicato. Un piano già attuato efficacemente nel nord Italia per il contenimento delle nutrie. In pratica, vengono disseminati invece che veleni, mangimi medicati che, una volta ingeriti dai topi, li renderanno infertili”.

E conclude: “I ratti e i topi ad oggi vengono uccisi in modo atroce con l’uso di veleni che una volta ingerite provocano emorragie interne e una lunga agonia. I ratti avvelenati in questo modo possono venire mangiati da gazze, gabbiani, gatti e altri animali, causando così l’avvelenamento anche di questi ultimi, è ora di cambiare registro e attuare metodiche più civili e al contempo più efficaci”. (Com/Sim/ Dire)