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Roma, Casapound si “mangia” la manifestazione apparecchiata dai ristoratori

Un migliaio, sotto la pioggia, al motto di “Ioapro”: baristi, cuochi, proprietari di osterie e pizzerie

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Ristoratori respinti dalla Polizia

Tutto come previsto. O come prevedibile. Casapound si è “mangiata” la manifestazione apparecchiata dai ristoratori a Roma. Un migliaio, nella piazza a due passi da palazzo Chigi, sotto la pioggia: baristi, cuochi, proprietari di osterie e pizzerie. Al motto di “Ioapro” si erano dati appuntamento in centro, anche se la manifestazione non era stata autorizzata dalla questura di Roma.

La scena, però, se la sono presa tutta i neofascisti di via Napoleone III. Una cinquantina, giovani. All’inizio hanno dato vita a una manifestazione nella manifestazione, piuttosto defilati verso via del Pozzetto. Cori, uno striscione (“La paura di morire non ci sta facendo vivere”), bandiere dell’Italia e fumogeni. A coordinare Luca Marsella, consigliere municipale della tartaruga a Ostia.

A colorare la scena ci ha pensato la delegazione siciliana dei ristoratori, arrivata a Roma dopo aver denunciato per tutta la mattina sui social le difficoltà incontrate nel viaggio a causa della polizia. Quando entrano in piazza san Silvestro, tra cori e bandiere della Trinacria, i manifestanti li accolgono con entusiasmo.

Casapound a quel punto è più lesta, teme che la scena possa prendersela qualcun altro. E allora Marsella capeggia la marcia verso i poliziotti schierati sul lato di via del Corso. “Fateci passare, fateci andare a Montecitorio, protestare è diritto nostro e di tutti i lavoratori”. I militanti neri tengono le braccia alzate, in segno di pace, ma la polizia resta irremovibile: nessun corteo verso il Parlamento. (Anb/ Dire) 

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