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Roma, Casale San Nicola. Mori è libero, arresto non convalidato

“Oggi sono stato processato per direttissima, il giudice però non ha convalidato l’arresto, perché non giustificato”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell'avvocato Giorgio Mori, coordinatore di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale del Municipio XV e titolare del Dipartimento Immigrazione, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Roma, che era stato arrestato ieri in relazione alla manifestazione di protesta dei residenti di Casale San Nicola: "Stamattina sabato 18 Luglio sono stato processato per direttissima dalla Quarta Sezione del Tribunale di Roma in relazione ai fatti gravissimi che hanno coinvolto ieri la nostra città a seguito dei tafferugli di Casale San Nicola in cui i cittadini residenti sono stati caricati dalla Polizia.  Il Giudice della IV sezione, Dr.ssa Di Gioia, ha però NON CONVALIDATO” l’arresto  in quanto considerato non giustificato, mentre stavo solo cercando di difendere le donne che stavano per subire la carica della Polizia. Mi prendo una giornata per spiegare bene i fatti che saranno peraltro documentati anche nei prossimi giorni con la distribuzione dei video e dei fatti avvenuti a S.Nicola nella data tanto temuta di venerdì 17.

Da un lato voglio dire di essere letteralmente felice e soddisfatto per la sentenza che ha riconosciuto la giustezza del mio comportamento e ha sconfessato il comportamento delle forze dell’ordine quanto meno nei miei confronti e allo stesso tempo mantengo comunque la fiducia e il rispetto proprio verso quegli Uomini dello Stato come i dirigenti e i funzionari del Commissariato Primavalle che hanno operato l’intervento di S.Nicola, un intervento difficile “umanamente”, e per questo a loro va la mia totale solidarietà e conferma del rispetto e deferenza

Al contrario debbo dire che ho letto con sconcerto le parole del Prefetto di Roma, Dr. Franco Gabrielli, che avrebbe dichiarato, dopo i fatti e dopo le misure prese nei confronti degli arrestati da parte degli uomini di cui egli aveva la responsabilità per competenza dirigenziale, “auspico che queste persone abbiano sulla propria fedina penale le cose di cui si sono macchiate”. Queste affermazioni effettuate in modo sconsiderato da una figura istituzionale non potrebbero che essere destinate ad un‘Autorità Giudiziaria” e per questo, se non smentite, potrebbero configurare un vero e proprio tentativo di condizionare il giudizio processuale, fatto gravissimo e sconosciuto in Italia da decenni.

Il Prefetto di Roma ha l’onere verso tutti i cittadini di Roma di parlare da “Uomo di Stato” e non da “Uomo di Parte”. Adesso auspico che il mio movimento chieda le dimissioni del Prefetto Gabrielli.

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