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Roma, asili nido: pioggia di esposti e diffide dei genitori

Con WhatsApp e Facebook genitori raccolgono migliaia di firme contro la riforma del Comune di Roma

Genitori sempre più 'social' che utilizzano i nuovi metodi di comunicazione, come Whatsapp, e i social network, come Facebook, anche per questioni amministrative. E infatti, sono tantissimi i genitori dei bambini che frequentano i 160 asili nido di Roma Capitale che, grazie ad una rete capillare e indipendente creata su WhatsApp e Facebook, in meno di 10 giorni hanno raccolto migliaia di firme e fatto arrivare sul tavolo dell’Amministrazione esposti e diffide da tutti i Municipi.

Ottenere la revoca del nuovo modello organizzativo degli asili nido con cui il Comune di Roma, non inviando più supplenti in sostituzione della prima assenza delle educatrici, né in caso di fuori-rapporto, di fatto elimina il rapporto numerico 1/6 tra educatrice e alunni, esponendo al pericolo bambini dai 4 mesi ai 3 anni e rendendo impossibile attuare il progetto educativo per cui si è impegnato al momento dell’iscrizione. E’ questo l’obiettivo a cui puntano i tantissimi genitori che hanno organizzato la raccolta firme (leggi qui il caso della scuola al Pigneto).

“Il nostro gruppo è nato sull’onda dell’indignazione. Ogni giorno, a partire da gennaio, in tutti i nidi della città si verificano situazioni al limite del paradossale, come ad esempio una sola educatrice con 20 lattanti, impossibilitata a cambiarli e a dargli da mangiare – dice Melissa Tanariva, mamma di Elena che frequenta il nido nel XIII Municipio e che dal nulla ha creato il gruppo WhatsApp e la pagina Facebook. “Ogni genitore ha messo a servizio di tutti gli altri la propria professionalità – continua – c’è chi ha ideato il logo, chi ha creato e gestisce la mailing list, chi si è occupato della comunicazione. Ma il grosso del lavoro lo hanno fatto le mamme avvocatesse, anche loro con figli iscritti nei nidi comunali, che hanno scritto la diffida e l’esposto. Con i gruppi e i sottogruppi WhatsApp, ci siamo divisi per Municipio e ci siamo organizzati per la raccolta delle firme nei vari nidi e per la relativa consegna" – conclude Melissa.

Particolare soddisfazione perché "in soli 10 giorni, lavorando come pazzi, siamo riusciti a coinvolgere 160 nidi di Roma ed è già a buon punto la raccolta nei rimanenti 40. Il nostro obiettivo è far arrivare all’Assessore Masini e al Sindaco Marino anche le firme dei genitori di questi ultimi nidi entro l’inizio della prossima settimana".

Nel mirino, il nuovo modello organizzativo, che punta ad un risparmio economico della Pubblica Amministrazione: questo modello "prevede che non venga più sostituita la prima educatrice assente e obbliga le educatrici a rendersi disponibili ad anticipare o posticipare fino ad un’ora il proprio orario di lavoro per sopperire alla carenza di organico" – spiegano i Rappresentanti Genitori Roma, che considerano questa riforma – "miope ed errata, con cui il Comune di Roma è venuto meno all’accordo raggiunto con noi genitori al momento dell’iscrizione dei nostri figli, facendo un gravissimo illecito".

"Il nuovo modello organizzativo, entrato in vigore di recente, mortifica il servizio riducendo i nidi ad un luogo arido e potenzialmente lesivo del diritto alla salute dei bambini – si legge in un comunicato – Come genitori abbiamo il dovere di tutelare i nostri figli e daremo corso a tutte le azioni necessarie, in ogni opportuna sede, per ottenere la revoca di una normativa ingiusta e lesiva dei nostri interessi" – dice Valentina Paiella, la mamma avvocatessa che si è occupata di redigere la diffida a Roma Capitale.

"Questa nuova organizzazione del servizio è uno scempio perché espone i bambini a grossi rischi e peggiora la qualità. Ed è per questo che noi genitori non ne chiediamo la sospensione, ma la revoca immediata – dice Francesca Trulli la mamma avvocatessa che ha redatto l’esposto alla Procura della Repubblica – Il venir meno del rapporto 1/6 tra educatrice e bambini ha reso i nidi un luogo insicuro, anche in caso fosse necessaria l’evacuazione dalle strutture per pericolo imminente (per crolli, perdite di gas o acqua); in queste eventualità, una sola educatrice per venti lattanti,,così come previsto oggi, cosa potrebbe fare? Non è purtroppo un’ipotesi così remota, visto che è notizia di questi giorni che molte strutture che ospitano gli asili nido di Roma sono ormai fatiscenti per mancanza di fondi, tanto che lo stesso Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha deciso di inviare gli ispettori".

"Siamo una rete totalmente indipendente che non ha contatti con sindacati e parti politiche e per questo non sediamo al tavolo delle trattative – concludono le avvocatesse Paiella e Trulli – Chiediamo quindi al sindaco Marino e all’sssessore Masini di fissare al più presto un incontro con una nostra delegazione, affinché possa spiegarci per quale motivo noi genitori dovremmo ancora iscrivere i nostri figli nelle scuole comunali, visto che non saranno più l’eccellenza, ma solo dei parcheggi a pagamento, peraltro anche incustoditi".

*Foto di archivio

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