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Roma, Al bar con l’ambulanza, mezzi di soccorso a scopo personale

Approfittando del loro ruolo, alcuni dipendenti dell’azienda ospedaliera, usavano le autovetture di servizio per comodi personali

"Vetri rotti qua e là e l'ambulanza che va, oltre i rottami niente c'è. Scendo dall'auto, poi mi fermo a guardare, forse è un ragazzo come noi, come me e penso forte a te. Andare, partire, tornare, mi dici a vent'anni chi vuol morire, ma quando ci sei dentro, non vai mai a pensare che capiti a te." Sono alcune  strofe di un brano di Nek, del 1997, tratto dall'album 'Lei, gli amici e tutto il resto'. Suoni di sirene, veicoli che sfrecciano e si fanno largo, divincolandosi nel traffico convulso di città per arrivare in tempo, nel più breve tempo possibile, quando persino una frazione di secondo può risultare decisiva per salvare una vita, magari più di una. Che grande responsabilità e a che missione fondamentale e delicata sono chiamati gli operatori responsabili delle ambulanze! Magari ci sembra cosa normale, qualcuno lo deve comunque fare, ma le cose non stanno in questi termini, per niente affatto!

Missione è, missione resta, anche se quanto espresso, può apparire alquanto paradossale, se deontologia professionale e senso morale delle cose, vanno a cozzare violentemente contro ben altre realtà. Queste realtà rientrano nella logica diabolica e irresponsabile dei famigerati "furbetti". Secondo quanto emerso da un'indagine del Commissariato San Lorenzo, alcuni operatori dell'autoparco del nosocomio Umberto I , sono stati indagati per aver fatto timbrare il cartellino da terse persone, per poi recarsi con le auto dell'ospedale a fare colazione o presso qualche centro estetico. Approfittando del loro ruolo operativo, alcuni dipendenti dell'azienda ospedaliera, oltre ad usare autovetture di servizio per comodi personali, riuscivano addirittura a pilotare alcune assunzioni presso cooperative private, vincitrici di appalti, all'interno della stessa struttura. L'inchiesta, avviata già nel 2014, è stata condotta dal sostituto procuratore della Repubblica, Erminio Carmelo Amelio e si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche.

A seguito di perquisizioni di immobili appartenenti alle persone sospettate, gli investigatori hanno acquisito un'enorme quantità di documenti probatori che, una volta esaminati, sono stati trasmessi alla magistratura. L'indagine condotta, dopo aver accertato reati e responsabilità, ha determinato provvedimenti di misure cautelari. a carico di 14 persone, tre delle quali sono finite agli arresti domiciliari, mentre quattro, sono state interdette e sospese dall'esercizio del pubblico ufficio e sette, infine, tra cui due gestori di carburante, indagate in stato di libertà. "Sognai e vidi che la vita è gioia; mi destai e vidi che la vita è servizio. Servii e vidi che nel servizio c'è gioia." (Rabindranath Tagore).

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