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Roma, Acqua. Bernabei (M5s): Giusto far pagare chi usa casette Acea

“Le case dell’acqua a Roma non sono fonti gratuite: in realtà i loro costi gravano sulle bollette di tutti gli utenti di Roma e provincia”

Il M5S di Roma, e in particolare la consigliera comunale Annalisa Bernabei, rivendicano la mozione, che sarà discussa oggi in Aula Giulia Cesare durante il Consiglio comunale, per introdurre un "pagamento immediato" alle "casette" che erogano acqua fredda o frizzante installate da Acea in diversi punti della città.

L'esponente pentastellata, dopo aver accusato i colleghi del Pd di mettere in atto la "solita opera di mistificazione della realtà, omettendo strumentalmente alcuni passaggi del nostro testo", spiega che "una delle richieste della mozione risiede nell'impegno per la Sindaca e per la sua Giunta "a concordare con il gestore del servizio idrico integrato la possibilità che le case dell'acqua già installate sul territorio comunale eroghino il servizio di acqua refrigerata naturale e frizzante con pagamento immediato, al fine di eliminare la quota di manutenzione e copertura delle spese di acqua e fornitura elettrica ora addebitate sia a Roma Capitale che inserite in tariffa alla cittadinanza".

Forse non tutti sanno che le case dell'acqua a Roma non sono fonti gratuite: in realtà i loro costi gravano sulle bollette di tutti gli utenti di Roma e provincia, anche di chi non utilizzerà mai tale servizio.

Parliamo di un costo medio di realizzazione e installazione di circa 30.000 euro per ogni casetta, cui bisogna aggiungere la spesa per la manutenzione e per la fornitura idrica ed elettrica. Ecco dove sta la beffa tanto sventolata da qualcuno, evidentemente molto poco informato. A noi non sembra giusto. In tutta Italia, peraltro, i fornitori di casette coprono i costi totali tramite il pagamento anche di soli 5 cent al litro".

La mozione, precisa ancora Bernabei, "non riguarda soltanto le case per l'acqua. Anzi. Chiediamo anche, per tutelare il lago di Bracciano ed evitare danni ambientali, di ridurne la captazione e di implementare invece le opere infrastrutturali utili a garantire l'approvvigionamento idrico a Roma. Chiediamo ad Acea un piano di risparmio idrico che coinvolga tutta la cittadinanza a fronte della grave siccità in corso e che gli utili societari vengano reinvestiti sulle reti.

Si tratta di una strategia mai attuata in passato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Chiediamo, inoltre, di istituire un tavolo per avviare uno studio di fattibilità che promuova la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato nel territorio dell'Ato 2, includendo la partecipazione di tutti i soggetti interessati. L'acqua pubblica è la prima delle nostre cinque stelle, rappresenta una risorsa preziosissima che appartiene alla collettività e che occorre tutelare con tutti gli strumenti a disposizione. Il suo accesso deve essere garantito a tutti, ora e alle generazioni future, conclude Bernabei.

 

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