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Rom, dal Camping River si stanno sparpagliando tra Labaro e Prima Porta

Intanto al campo è imponente la presenza delle forze dell’ordine. Centinaia gli agenti tra Polizia di Stato e Polizia locale

Si trovano ancora in strada molti degli ormai ex residenti del Camping River. Centinaia di persone, comprese donne e bambini sono infatti accampati all'esterno dell'insediamento, esposti a pioggia e alle temperature elevate del giorno, con cumuli di effetti personali ammassati. Intanto, è ancora sbarrato l'accesso ai cronisti. La Polizia di Roma Capitale ha bloccato l'ingresso ai giornalisti all'inizio di via Tenuta Piccirilli negando così la possibilità di documentare le condizioni della popolazione sgomberata. Durante le prime ore della mattinata sono continuate le rimozioni dei moduli rimasti.

In mattinata poi è iniziata la 'transumanza' dal Camping river. Decine di famiglie con donne e bambini hanno deciso di lasciare il campo e si stanno sparpagliando tra Prima Porta e Labaro, con il rischio della creazione di tanti piccoli insediamenti abusivi sparsi per tutta la città. "Gli assistenti sociali ci hanno detto che se rimanevamo al campo ci avrebbero tolto i nostri figli– ha detto Adriana- per questo ce ne siamo andati via". Alternativa, i centri di accoglienza separati da padri e mariti: "Io stessa sono andata con mia figlia disabile in un centro accoglienza con drogati e senzatetto. Siamo voluti andare via e ora non so dove andremo". Sull'abbandono dell'insediamento di via Tenuta Piccirilli, conferme anche dalla Polizia locale secondo cui "anche gli 'irriducibili' stanno definitivamente abbandonando il presidio. Ama e Polizia Locale stanno provvedendo a rimuovere le masserizie".

Intanto al campo è imponente la presenza delle forze dell'ordine. Sono centinaia gli agenti tra Polizia di Stato e Polizia locale che stanno portando avanti le operazioni di smantellamento dei 15 moduli abitativi rimanenti all'interno del campo e che non ci siano ulteriori disordini dopo quelli della notte passata, quando gli ex abitanti hanno tentato di sfondare i cancelli per cercare riparo dalla pioggia. Ai cronisti è stato consentito di accedere, accompagnati, solo nell'area dove sorgeva l'accampamento, ormai ridotta a una discarica a cielo aperto. (Uct/ Dire)

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