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Rocco Morabito, il boss ricercato n° 2 ed estradato dal Brasile, atterra a Roma

Rocco Morabito è stato estradato dal Brasile, dove era stato arrestato il 25 maggio 2021 dalla polizia federale brasiliana

Rocco Morabito

Rocco Morabito

Rocco Morabito, 56 anni, boss dell”Ndrangheta e ritenuto uno dei più importanti trafficanti di droga al mondo, è atterrato all’aeroporto di Roma – Ciampino questa mattina.

Morabito venne estradato dal Brasile, dopo l’arresto il 25 maggio 2021 da parte della polizia federale brasiliana.

Nel corso di un’operazione congiunta con i Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – progetto I-Can e dalle agenzie statunitensi Dea e Fbi. Deve scontare una pena definitiva di 30 anni di reclusione.

Rocco Morabito: 30 anni di reclusione da scontare

Le indagini che hanno portato all’arresto e all’estradizione di Rocco Morabito, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri.

Morabito, venne arrestato in forza di un provvedimento restrittivo della Procura Generale di Reggio Calabria diretta dal Gerardo Dominijanni. Deve scontare una pena definitiva a 30 anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti.

L’arrestato, considerato uno dei massimi broker del narcotraffico internazionale, era inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno.

Chi è Rocco Morabito

Morabito, legato da vincoli di parentela con il noto esponente di vertice della ‘ndrangheta Giuseppe Tiradritto Morabito, è stato al centro di una complessa indagine. Gli agenti lo hanno arrestato in Uruguay nel settembre 2017 dal Ros dopo 23 anni di latitanza. Poi il 24 giugno 2019 è riuscito ad evadere da un penitenziario di Montevideo, quando era in attesa di estradizione verso l’Italia. Da quel momento se ne erano perse le tracce.

La svolta nelle indagini dei Carabinieri si è avuta nel maggio 2021. Quando le indagini a livello internazionale, sviluppate anche attraverso il monitoraggio delle scie telematiche, hanno permesso di localizzare il latitante a João Pessoa. Gli agenti lo hanno rintracciato in compagnia di un altro ricercato di ‘ndrangheta, Vincenzo Pasquino.

Questo, era sua volta ricercato dal Comando Provinciale Carabinieri di Torino che stava conducendo parallele indagini coordinate dalla locale Procura Distrettuale, diretta da Anna Maria Loreto.

Le indagini congiunte tra Italia e Brasile

La sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Federale brasiliana e Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – progetto I-Can e con il supporto delle agenzie statunitensi Dea e Fbi, ha confermato come la intensa collaborazione investigativa tra forze di polizia possa portare a colpire i più importanti esponenti del narcotraffico transnazionale.

Il progetto I-Can contro la ‘Ndrangheta

La rapidità delle procedure di estradizione, che sembravano essersi arenate a causa di un procedimento penale aperto dalla Magistratura di San Paolo nei confronti di Morabito, è possibile grazie all’intensa attività di raccordo tra l’Ambasciata d’Italia in Brasile, il Progetto I-Can e le Autorità brasiliane.

Il Progetto I-Can, promosso e finanziato dall’Italia attraverso Interpol, ha costituito una rete di 13 Paesi in tutto il mondo per il contrasto alla ‘ndrangheta.