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Roberto Nuzzo: “A Trieste via il Prefetto Valenti perché non in linea con Lamorgese”

Nel pieno delle proteste dei portuali di Trieste guidati da Stefano Puzzer, il Ministro Lamorgese trasferisce il Prefetto Valenti

Roberto Nuzzo

Passaggio di consegne a Trieste. Nel pieno delle proteste dei portuali guidati dal leader, Stefano Puzzer, il Ministro Luciana Lamorgese ha chiesto il trasferimento a Firenze del Prefetto Valenti. Il passaggio di consegne è stato spiegato come un naturale avvicendamento. Il Cdm ha accolto la proposta del Ministro dell’ Interno, assegnando il ruolo di Commissario per il governo per il Friuli Venezia Giulia al Prefetto Annunziato Vardè.

Decisione che non può essere casuale nel clima che si respira a causa delle continue manifestazioni. Una nomina che fa rumore anche perché pesca nel bacino di Potenza, terra che ha dato i natali al Ministro Lamorgese, al Ministro Speranza e al Presidente della Regione Campania, De Luca.

Intervista a Roberto Nuzzo

Abbiamo interpellato Roberto Nuzzo, garante della Neonata Federazione della Terza Repubblica, il cui Presidente è la neoeletta Avvocatessa Maria Paola Demuru.

Nuzzo è uno dei più accesi contestatori di alcune decisioni del governo, che egli stesso definisce liberticide e sostiene le battaglie costituzionali per la difesa dei lavoratori e degli studenti contro il green pass.

Maresciallo Nuzzo questa decisione è un monito ai portuali a cui si preannuncia il pugno di ferro?

Io penso che la sostituzione di un Prefetto sia discutibile in quanto non è direttamente responsabile. Se la Lamorgese pensa di soffocare così le proteste, si sbaglia, sottovalutando il dissenso che ormai è ripetuto e quotidiano in tutte le piazze d’ Italia. Evidentemente il governo teme che il Porto di Trieste possa subire ulteriori rallentamenti. Non penso che oggi l’intenzione dei portuali sia questa. Il personale marittimo ha già ottenuto ciò a cui aspirava: la scintilla del risveglio nazionale.

Cosa accadrebbe se venisse negato il diritto di manifestare?

Allora vorrebbe dire che il governo si è tolto la maschera. Ci hanno sottratto il diritto al lavoro e alla circolazione. Non dimentichiamoci le zone rosse, le censure mainstream per chi si discosta dal pensiero unico. Addirittura abbiamo letto un proposta che suggeriva di occultare tutto quello che non porta acqua al loro mulino. E ora vorrebbero intaccare anche il diritto di manifestare? Questo rappresenterebbe un precedente senza uguali. Sarebbe la prova provata che siamo in una dittatura e non staremmo di certo a guardare.

Potrebbe essere una scelta per rifarsi un’immagine, scaricando la responsabilità sul Prefetto?

Siamo nella logica delle mistificazioni dei fatti e delle responsabilità, che in primis sono del Ministro dell’ Interno già indifendibile per quella messa in scena a Roma, durante le manifestazioni del 9 ottobre all’assalto della Cgil, dove pare che abbiano concertato il corteo con gli infiltrati. Stiamo indagando anche noi. E il Ministro cerca di trovare il capro espiatorio. Ricordiamoci che i Prefetti eseguono gli ordini che vengono impartiti dall’alto. Altre colpe poi semmai ce l’hanno quegli agenti che hanno obbedito a ordini illegittimi.

Calpestando i diritti umani, manganellando persone inermi e pacifiche addirittura con il rosario in mano e poi donne, bambini e anziani. Sono persone indegne d’indossare l’uniforme. Sono scene che non avremmo mai voluto vedere e che ci evocano le peggiori dittature del Sud America. Per non parlare di quel signore con la fascia tricolore che ordinava di caricare. Questi sono i diretti responsabili della catena di soprusi che parte da Roma. Non credo sia giusto mettere il Prefetto sul banco degli imputati.

Vuole darci una notizia inedita…

Una mia fonte mi ha comunicato che il Prefetto Valenti è stato sostituito proprio perché non in linea con le posizioni della Lamorgese. Non mi risulta che sia stato il Prefetto a dare l’ordine di sgombero, ma un dirigente della Questura vicino al Ministro dell‘Interno.

C’è chi si sorprende che il Nuovo Prefetto, provenga da Potenza, come se fosse l’espressione di un certo potentato.

A pensare male ci si azzecca. Lo sosteneva un politico molto scaltro. E’ quantomeno una singolare coincidenza se vogliamo leggerla in questa chiave.

Quali sono oggi i piani di Stefano Puzzer?

A quell’eroico ragazzo va tutta la mia stima e il mio appoggio, lo considero molto, è dotato di un grande spessore umano, a lui va tutto il mio affetto, la gratitudine per la battaglia intrapresa e la mia solidarietà. Ora va lasciato libero. L’ho sentito per invitarlo a Siracusa dove presenzierà con me a un evento dove interverrà anche il vicequestore, dottoressa Nunzia Schilirò e l’ Avvocato Maria Paola Demuru, neoletta Presidente di questo nuovo soggetto politico da me creato, la Federazione della Terza Repubblica, di cui oggi sono il garante. A lei porgo i miei più sentiti in bocca la lupo per l’incarico.

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