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Quintavalle contro Il Messaggero: “Incompetenti, dite la verità!”

La lettera di Micaela Quintavalle in risposta all’articolo de Il Messaggero del 26/02

E' stato Riccardo Tagliapietra a firmare, sul Messaggero del 26/02, l'articolo dal titolo: "Atac, il record dell'assenteismo. Ogni giorno a casa 1.400 persone".

Nel suo pezzo, Tagliapietra accusa i dipendenti Atac di essere troppo "cagionevoli di salute". "Mediamente – scrive – ogni giorno 1.400 persone, tra impiegati, autisti, operai e macchinisti, legittimamente presentano certificati medici e di altro tipo, come quelli per l’assistenza al familiare disabile, permessi vari, restando a casa. Assenti giustificati. Un turnover che decurta la forza lavoro di una percentuale che va da una media giornaliera del 15 per cento, con un picco del 22 per cento registrato lo scorso agosto, mese in cui c’è stata una vera e propria epidemia". 

Secondo Tagliapietra, "dei 6.500 assunti dall'azienda, circa 970 restano a casa ogni giorno. A questi si aggiungono gli amministrativi poco più di un centinaio giornalieri (su 1300), i circa 300 operai (su 3.000) e i macchinisti, qualche unità su 450 dipendenti". 

Non solo. Mentre prima le visite mediche per l'abilitazione alla guida si svolgevano presso l'ospedale San Giovanni (struttura pubblica), ora si svolgono presso il centro diagnostico Pigafetta (struttura privata, partecipata da Ferrovie dello Stato). La conseguenza di questo, secondo Tagliapietra è che il numero di inidonei "negli ultimi tre anni è salito da 50 a 607, di cui 387 temporanei e 220 definitivi, circa il 10 per cento complessivo di tutti gli autisti, che passano quindi ad altri incarichi compatibili con la malattia", come a dire che presso il centro Pigafetta sia possibile accordarsi in qualunque modo per alterare gli esiti del referto.

Inutile dirlo, l'articolo ha suscitato polemiche e indignazione, soprattutto tra gli appartenenti alla categoria.
Immediata è stata la risposta di Micaela Quintavalle, autista Atac, leader delle proteste degli autoferrotranvieri e fondatrice del nuovo sindacato Cambia-Menti M410.
La Quintavalle ha quindi deciso di indirizzare una lettera al Messaggero, di cui ci ha reso noto il contenuto.

"Vi scrivo in merito all'articolo firmato dal sig. Riccardo Tagliapietra pubblicato oggi (26/02, ndr) a pag. 45 della Cronaca di Roma del vostro quotidiano. Vi scrivo per verbalizzare la mia profonda indignazione in quanto sono convinta che prima di scrivere qualcosa su un argomento specifico, un bravo giornalista si debba quantomeno informare. Invece, il sig. Tagliapietra in materia dimostra di essere assolutamente incompetente. Innanzitutto, sostiene che il 'libero con paga' sia "un turno in cui l'autista è in servizio ma non c'è un mezzo da guidare, un autista che viene impiegato senza lavorare". Ebbene, il signore afferma il falso e di questo va informato, tanto lui, quanto voi della redazione che gli avete affidato il servizio, quanto i cittadini il cui giudizio sull'operato degli autisti sarebbe fuorviato".

Infatti, come spiega la Quintavalle, "il 'libero con paga' esiste solo nei giorni festivi, escluse le domeniche (lavorando le quali noi percepiamo solo 5,16 euro in più essendo turnisti, e ce ne staremmo volentieri a casa con i nostri figli e le nostre famiglie). Per giorni festivi si intende – e ve lo specifico come se mi rivolgessi a bambini di 2 anni ma evidentemente non siete in grado di comprendere alcune cose, sottolinea piccata la Quintavalle – il 1 gennaio, il 6 gennaio, Pasqua, Pasquetta, 2 giugno, 29 giugno, 25 dicembre, 26 dicembre, eccetera eccetera. In questi giorni il servizio è ridotto perché le scuole sono chiuse e c'è meno traffico, quindi gli autisti impiegati a turno, percepiscono una retribuzione doppia, come è giusto che sia. (Immagino che anche il sig. Tagliapietra venga remunerato diversamente se da incompetente quale è scriva il suo articolo a Natale piuttosto che in un giorno feriale). Gli altri autisti, rimangono a casa e percepiscono la retribuzione normale".

Riguardo l'assenteismo, la Quintavalle scrive: "Il signor Tagliapietra parla di "assenti giustificati per assistere un paziente disabile o per malattia con punte di assenteismo che toccano il 22%". Immagino che con 38 di febbre il sig. Tagliapietra stia a casa comunue, da incompetente quale è potrà scrivere solo qualche eresia in più sui suoi articoli, a causa di quello stato patologico temporaneo che comporta un'alterazione del  sistema di termoregolazione. Se invece noi autoferrotranvieri ci mettessimo alla guida in queste condizioni, non salvaguarderemmo né noi lavoratori né gli utenti che con amore e competenza trasportiamo ogni giorno. Forse il sig. Tagliapietra va informato della realtà incontrovertibile che sui nostri certificati ci sia una diagnosi medica di medici competenti. Di medici che hanno fatto un percorso di studio di 12 anni. Non persone incompetenti come lui che scrivono articoli senza informarsi sui fatti. Forse il sig. Tagliapietra non ha mai avuto le mestruazioni. Bisognerebbe spiegare al sig. Tagliapietra che la delaminazione dello strato superficiale della parte endometriale è un evento particolarmente doloroso. Bisognerebbe dirgli che noi donne non abbiamo bagni per cambiare gli assorbenti e siamo stanche di flogosi e infezioni per fare tale naturale cosa in mezzo ai prati".

"Quindi – chiede la Quintavalle – chi è l'incompetente? Il medico che ci ordina di stare a casa o il signor Tagliapietra che ci dà degli assenteisti? Se poi, invece, vogliamo fare come i privati – perché questi articoli da incompetenti vogliono solo spingere l'opinione pubblica a virare verso l'obbligo di privatizzare i trasporti pubblici – che ti intimano di proseguire il servizio anche quando il Pronto Soccorso ti benda un occhio con 7 giorni di prognosi urlandoti al telefono: "Togliti la benda e guida, o ti licenzio!", allora il sig. Tagliapietra sta raggiungendo il suo scopo".

"Non capisco – e conclude – perché fino a un po' di tempo fa la stampa in generale, ed il vostro giornale in particolare, si accanisse tanto contro gli autoferrotranvieri dell'Atac. Invece di scrivere tante bugie o fare del sarcasmo su problematiche serie, il sig. Tagliapietra potrebbe fare una indagine e chiedersi, per esempio, perché ad oggi i 115 interinali non siano ancora stati assunti. Oggi però, forse, qualcosa sta per cambiare, perché giornalisti non incompetenti danno anche a noi la possibilità di gridare la nostra voce. Con indignazione assoluta".

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