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Petrella: “Follia l’obbligo di pagamento con bancomat al Comune di Roma”

Dal 2 gennaio è entrata in vigore l’abolizione del pagamento in contanti per tutte le prestazioni erogate dal Comune di Roma e dai Municipi

Dal 2 gennaio 2019 è stato abolito il pagamento in contanti negli uffici del Comune di Roma. Una novità passata inosservata ma rilanciata da alcuni consiglieri del gruppo dei Fratelli d’Italia, prima tra tutti Giordana Petrella, consigliere municipale del III Municipio. Le rivolgiamo alcune domande:
Cosa è cambiato da ieri nei Municipi di Roma rispetto ai pagamenti dei certificati e documenti anagrafici?
R: Da ieri è entrata in vigore l’abolizione del pagamento in contanti per tutte le prestazioni erogate dal Comune di Roma e dai Municipi.
Quindi i cittadini non potranno più utilizzare le banconote?
R: Esatto. Da ieri chiunque vorrà ritirare un certificato anagrafico dovrà necessariamente dotarsi di una carta di credito o bancomat, o in alternativa andare presso una ricevitoria SISAL o presso le POSTE per fare il versamento e poi tornare negli uffici a presentare la ricevuta allo sportello. Anche per un certificato da 0,27€. Una follia incomprensibile…
Ci saranno dei costi aggiuntivi per l’utente?
R: Purtroppo sì, in entrambi i casi sarà il cittadino a rimetterci. Attraverso il pagamento diretto con il bancomat o carta di credito si pagherà un’addizionale che va dai 0,10 € ai 0,50 € a certificato. Mentre invece per i cittadini che dovranno recarsi presso le poste o un punto Sisal l’addizionale sarà ancora maggiore.
Eppure il Comune annuncia il cambiamento come un metodo più “comodo”, lei non crede sia così?
R: Comodo solo per le banche direi, considerato che sono le uniche a guadagnarci. Sicuramente non per i cittadini, ma neanche per i dipendenti comunali che si ritroveranno da soli a dover far fronte alle lamentele per disservizi che non dipenderanno da loro.
A cosa si riferisce?
R: Per esempio al fatto che il numero dei Pos dati in dotazioni sono molti meno rispetto agli sportelli attivi, oppure al fatto che la connessione molto spesso salta e i dipendenti sono costretti a fermarsi e ad aspettare che il problema tecnico venga risolto.

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