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Pedonalizzazione Fori Imperiali, gli effetti un anno dopo

Lavoratori e cittadini sempre più esasperati dalla nuova viabilità

A un anno di distanza dall’entrata in vigore della nuova viabilità in Municipio I, si possono considerare gli effetti dei cambiamenti attuati dal sindaco Marino. La pedonalizzazione dei Fori Imperiali non ha portato alcun beneficio tangibile ai cittadini ed ai turisti. Quella che, lo scorso anno, era stata pubblicizzata come “la passeggiata dei romani” altro non è diventata che una grande corsia preferenziale, percorribile da mezzi Atac, taxi, Ncc, più altri veicoli autorizzati, e di conseguenza non fruibile dai pedoni.

Nonostante l’annunciata pedonalizzazione si sia in realtà rivelata quindi una “preferenzializzazione”, per ottenerla si è comunque dovuta modificare tutta la rete di viabilità delle zone limitrofe ai Fori Imperiali. Da quando via Labicana e viale Manzoni sono diventate a senso unico (e per permettere ciò anche via Nicola Salvi e via degli Annibaldi), nei rioni adiacenti (Esquilino, Monti, Celio) si è subito un sensibile peggioramento della qualità della vita dovuto ad un innegabile aumento del traffico automobilistico. C’è da dire che residenti e lavoratori della zona (forse proprio perché pratici della medesima zona da loro quotidianamente frequentata) si sono accorti dal principio che le modifiche operate dal sinadaco Marino e dal suo staff avrebbero recato notevoli disagi, tanto da riunirsi in comitati ed organizzare tempestivamente varie forme di protesta contro il nuovo piano viabilità.

Indimenticabili sono i sit-in, le manifestazioni e i numerosi flash mob che da settembre scorso sono stati programmati con lo scopo di denunciare l’invivibilità del quartiere e di chiedere il ripristino della situazione precedente. Però, purtroppo, la mobilitazione popolare non ha portato ad alcun risultato concreto, e la modifica della viabilità è rimasta esattamente quella annunciata da Marino. Ancora oggi, residenti e commercianti della zona concordano nel dire che il cambiamento subito ha portato solamente conseguenze nocive. I primi hanno riscontrato un sensibile calo nel volume dei loro affari (alcuni esercizi commerciali siti in via Labicana e in via Merulana sono stati costretti a chiudere a causa della repentina diminuzione della loro clientela, dovuta sia alla modifica dei sensi di marcia che alla diminuzione dei parcheggi consequenziale ad essa); i secondi sono stufi di sopportare il traffico che intasa quotidianamente le strade e reputano ormai invivibile il proprio quartiere.

Notizia degli ultimi giorni è che in via Merulana, all’incrocio con via Guicciardini e via Machiavelli (che non è certo un incrocio famoso per la sua ampiezza), è stato posizionato un semaforo, fino ad ora mai acceso, di cui non si riesce a capire l’utilità. L’impressione è che esso voglia essere una risposta alle continue segnalazioni di disagio degli abitanti della zona, in difficoltà negli attraversamenti. Il sospetto è che, piuttosto, una volta acceso, detto semaforo possa servire soltanto a congestionare ulteriormente la viabilità del centro.

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