Prima pagina » Politica » Pacta sunt servanda, esplodono le contraddizioni del Governo ecumenico

Pacta sunt servanda, esplodono le contraddizioni del Governo ecumenico

Letta accusa Salvini per la querelle sul coprifuoco, su cui le Regioni attaccano Draghi. E Tajani avverte: “Sollevare questioni divisive serve solo a mettere in difficoltà l’esecutivo”

mario draghi

Il Premier Mario Draghi

Dicevano gli antichi Romani che pacta sunt servanda, ovvero i patti devono essere rispettati. Un adagio che l’agone politico sta oggi rispolverando in varie declinazioni, a conferma dell’infinito valore della saggezza popolare. A cui forse sarebbe opportuno che molti protagonisti delle cronache odierne tornassero a fare riferimento.

Pacta sunt servanda

Pacta sunt servanda, dunque: ma quali patti, esattamente? Per esempio, Enrico “stai sereno” Letta, segretario del Pd, ha evocato un “Patto per la Ricostruzione” che dovrebbe coinvolgere l’intera maggioranza che sostiene l’esecutivo Draghi. Sul modello di quanto fece l’allora Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi nel luglio 1993.

Nell’avanzare la sua proposta, il Nipote-di non ha mancato di lanciare frecciate al leader del Carroccio Matteo Salvini. Accusato di dover decidere «se sta al Governo o se sta all’opposizione», in riferimento alle polemiche sulla conferma del coprifuoco nel recente Dl Covid. Con la conseguente astensione della Lega in CdM al momento del voto sul provvedimento.

La diatriba, però, ha i connotati di un Giano bifronte – e quindi, potenzialmente, di un boomerang. Almeno stando a Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni, che proprio sul rientro serale ha lanciato un j’accuse durissimo contro il Premier Mario Draghi.

«In Consiglio dei Ministri è stato cambiato un accordo siglato tra istituzioni e questo è un precedente molto grave», ha attaccato il Governatore del Friuli-Venezia Giulia. Aggiungendo che «l’aver cambiato un accordo siglato con Regioni, Comuni e Province incrina la leale collaborazione tra Stato e Regioni».

La malattia infantile del Governo ecumenico

Il problema di fondo però, è la “malattia infantile” dell’esecutivo ecumenico, ovvero l’estrema eterogeneità della sua maggioranza. Ai cahiers de doléances del Nazareno, per esempio, il Capitano ha replicato che la fiducia è stata accordata «al Governo Draghi, non al Governo Speranza o dei chiusuristi».

In modo simile, il coordinatore azzurro Antonio Tajani ha fatto appello alla concordia discors. «Sollevare questioni etiche divisive, come legge Zan e ius soli, non serve a rafforzare questo patto fra Italiani di buona volontà che non è una maggioranza politica». Ma solo a «mettere in difficoltà l’esecutivo e minarne la ragion d’essere», facendo esplodere tutte le contraddizioni insite in questo fragile accordo.

Pacta sunt servanda, dunque – nessuno escluso, però. Per il bene degli Italiani, s’il vous plaît.

Lascia un commento