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Ostia, via dei Traghetti: la differenziata e altri problemi

Tra mancata manutenzione e pulizia delle strade, la differenziata che non c’è e le macchine in divieto di sosta

Recentemente molte zone del X Municipio sono finite sulle cronache locali per la raccolta differenziata. Tra queste c’è anche via dei Traghetti, dove i residenti – a suon di esposti – hanno segnalato il grande disagio che vive quest’area.

Secondo le parole dei cittadini, nella strada, dove pur sono stati posti i nuovi cassonetti adibiti alla differenziata, l'Ama non procede a svuotare gli stessi. Secchioni che straripano sono all’ordine del giorno, e i cittadini sono sempre più insofferenti nel pagare un servizio alla municipalizzata (tramite le tasse), per poi vedere – nei fatti – le loro strade sporche e non curate. Il nuovo cassonetto adibito all’umido, arrivato a novembre del 2014, fu svuotato per la prima volta a gennaio, facendo creare lì cumuli di spazzatura, e mettendo a repentaglio la salute dei cittadini per le mancate precauzioni igienico-sanitarie che una realtà simile crea. Ma anche i bidoni (come ci illustrano le foto) sono abbandonati, non venendo mai cambiati e svuotati.

Ma il disservizio AMA non si ferma alla mancata raccolta dei rifiuti, visto e considerato che anche le strade non vengono mai pulite, come testimoniano gli stessi abitanti della via. La testimonianza diretta di questa realtà la vediamo nei pressi di via delle Baleniere, dove sulla strada sono presenti ancora residui dei botti di Capodanno, che ci fanno intuire come da – almeno – fine dicembre la strada non venga pulita. Anche la manutenzione delle aree verdi in questo quadrante è totalmente assente, come ci dimostrano la mancata potatura degli alberi o la presenza di tronconi depositati in mezzo al manto stradale. Ma il problema legato alle potature non reca solo questi disagi, poiché dagli alberi cadono anche i rami che intasano le caditoie della via, e procurano i disastrosi allagamenti della zona, che sono dilagati – in passato – anche nei box dei residenti.

La drammatica situazione che vive via dei Traghetti è arrivata alle cronache grazie all’esposto del signor I., che al X Municipio ha segnalato i gravi problemi della zona per le questioni legate al disservizio Ama e alla viabilità. Per il protagonista di queste vicende infatti, al problema dell’Ama si aggiunge anche la questione legata al cambio di circolazione della via. Infatti la zona presenta i cassonetti all’interno della segnaletica, ed essendo le strade piccole e strette, diventa impossibile – per i grandi camion della municipalizzata – raccogliere dentro la via. L’ennesima figuraccia dell’amministrazione pubblica, che si è aperta alla raccolta differenziata non calcolando se i mezzi di raccolta potessero accedere in tutti i territori romani.

Ma le gravosità di via dei Traghetti sono proprio in tema di urbanistica: alle numerose buche presenti sul manto stradale, si aggiungono anche automobilisti che non rispettano la segnaletica stradale. E’ il caso dell’area – sempre nella stessa via – adibita ai “parcheggi in fila”, dove nonostante il segnale che lo esplicita, gli automobilisti continuano a parcheggiare a spina, riducendo così la carreggiata e spesso bloccando anche le entrate e uscite dei box del quartiere. Questi tipi di parcheggi sono anche favoriti dai segnali disegnati sul manto stradale, che attualmente vedono disegnati sia le aree per il “parcheggio a spina”, che quelle adibite per il “parcheggio in fila”. A questa contorta situazione, il Municipio ha risposto ai residenti – che avevano sollevato il problema – che “non ci sono i soldi per adeguare la segnaletica”.

Su questa situazione grava anche la totale assenza dei vigili, che chiamati in causa puntualmente arrivano in ritardo non sanzionando neanche questi trasgressori al volante. Le macchine che ostruiscono i passaggi dei box, oltre a non ricevere sanzioni, neanche vengono caricate e portate via da un carroattrezzi. Proprio questo tipo di episodio, sta spingendo il civico 85 di via dei Traghetti a mettere dei dissuasori per evitare questi fenomeni davanti alla loro entrata. Insomma, altri soldi investiti dai cittadini (che già pagano le cospicue tasse) quando dovrebbe essere il Comune di Roma a tutelarli.

Ma non si ferma qui la follia della viabilità, visto che troviamo macchine parcheggiate sulle strisce pedonali e sugli scivoli adibiti ai disabili: questi ultimi, quindi, oltre alle buche sui marciapiedi, sono costretti a vivere affrontando ulteriori barriere architettoniche, che impediscono loro di girare facilmente per il quartiere. E, ancora una volta, le auto non vengono spostate o caricate sui carroattrezzi. Il signor C., ci racconta di essere rimasto bloccato in un posteggio due giorni, per colpa di due auto che gli si erano attaccate dietro e davanti, una delle quali era parcheggiata sulle strisce e andava – per il codice della strada – rimossa. I vigili, chiamati in causa, risposero allo sfortunato signore che “non potevano multare e portare via tutte le macchine”, e che “in caso di emergenza, doveva chiamare un taxi per muoversi”.

Ci chiediamo se essere arrivati a questo punto – a Roma – sia lecito, e se forse per le istituzioni non sia venuto il momento di interessarsi anche a questa zona, attualmente in totale abbandono su tutti i punti di vista.

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