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Roma Ostia, mare negato ai cittadini. La denuncia dei Radicali Roma

Videoinchiesta dei Radicali Roma contro il lungomuro di Ostia e le spiagge a pagamento

“Roma, Ostia. Una barriera di 9 km è stata innalzata tra i cittadini e il mare, contro le regole nazionali e locali. Negli ultimi 20 anni gli ingressi pubblici al mare sono stati sbarrati dai padroni degli stabilimenti. Nei mesi freddi il mare è chiuso. In estate si passa chiedendo il permesso e, in alcuni stabilimenti, pagando il biglietto”.

Questa è la denuncia dei Radicali Roma, che hanno girato una videoinchiesta sulla situazione delle spiagge a Ostia, lì dove luccica il mare della Capitale. Protagonisti del servizio, due cittadini che non chiedono altro se non il libero accesso a quello che, in fin dei conti, è un bene comune.

In tutti gli stabilimenti visitati dai due (4 nel video), il mantra è sempre lo stesso: “Bisogna fare il biglietto, questo è uno stabilimento privato. Non si può sostare sulla spiaggia, solo transitare nei 5 metri (quelli della battigia, ndr), ma comunque senza sosta. Se sostate, dovete pagare il biglietto”.

A seguito della denuncia dei radicali – si spiega nel video – “dopo 15 anni l’amministrazione ha deciso di riaprire i varchi, ma ancora nulla di concreto è stato fatto”.

C’è poi un altro problema: quello delle spiagge libere attrezzate. Come legge vuole, “non è consentita l’occupazione permanente dell’arenile con attrezzature balneari come sdraio e ombrelloni. Spetta al noleggiatore rimuoverle immediatamente, dopo che il bagnante ha lasciato la spiaggia”. Nel video, invece, alle 9 di mattina, su una spiaggia semideserta, sdraio, ombrelloni e lettini sono già tutti lì, pronti ad accogliere gli avventori.

Dichiara il consigliere di Roma Capitale, Radicale eletto in Lista Civica Marino, Riccardo Magi: “Chiediamo che quando nel 2015, anche per effetto della normativa europea si dovranno rimettere a gara le concessioni balneari in scadenza, ci sia un riequilibrio tra le spiagge date in concessione e le spiagge pubbliche”. Anche perché, come denuncia sempre il video, “le concessioni balneari sono diventate pretese acquisite, senza una reale concorrenza come invece impongono le direttive europee. Nelle casse dello Stato – inoltre – entrano solo 100 milioni di euro a fronte dei circa 2 miliardi di euro incassati ogni estate”.

Le Leggi nazionali e regionali, le circolari ministeriali – recepite nell’ordinanza del Sindaco di Roma n. 65 del 23.4.14 – prevedono a carico dei concessionari di stabilimenti balneari una serie obblighi in favore degli utenti. Purtroppo l’inottemperanza è diffusa, i controlli pochi e i concessionari da decenni sempre gli stessi.

Senza contare, appunto, la creazione di quello che viene definito il “Lungomuro di Ostia”, che gli stessi Radicali chiedono sia abbattuto.

Pertanto, lo stesso Riccardo Magi, insieme a Paolo Izzo, segretario di Radicali Roma, sostengono che:

1) La battigia (cioè il punto di arrivo delle onde) deve restare libera per consentire alle persone di passeggiare lungo il mare (transito) e agli altri bagnanti di raggiungere il mare nonché ai mezzi di soccorso di correre in aiuto di chi affoga. Il bagnante può però lasciare asciugamano, ciabatte, vestiti, effetti personali e andare a fare il bagno e poi asciugarsi: ciò comporta che anche i concessionari non possano disporre sdraio o lettini per consentire ai loro clienti di occupare la battigia.

2) I concessionari devono apporre in modo ben visibile ad ogni ingresso degli stabilimenti balneari apposita cartellonistica informativa in due lingue (italiano, inglese) di dimensioni minime 40cm x 50cm, con la seguente dicitura: “L’accesso e il transito sugli arenili sono liberi e gratuiti per il raggiungimento della battigia e della fascia di arenile dei 5 metri destinati al libero transito anche ai fini della balneazione”.

2) E’ fatto divieto di delimitare l’arenile in concessione con materiale che possa limitare la visuale. Le delimitazioni del confine laterale non possono avere altezza superiore a cm 90 e devono essere interrate 5 mt prima della battigia (cioè il punto di arrivo delle onde).

3) E’ obbligatorio disporre l’accesso ai portatori di handicap con idonei percorsi perpendicolari alla battigia. I percorsi e le strutture per le persone con disabilità devono essere dotati di apposita segnaletica arancione riportante il simbolo internazionale.

4) Il numero degli ombrelloni non deve intralciare la circolazione dei bagnanti e laddove è consentito il preposizionamento di ombrelloni (solo negli stabilimenti e non nelle spiagge libere attrezzate), devono essere collocati a distanza minima di 3 mt dall’asse di sostegno e minimo 4,5 mt tra una fila e l’altra.

5) Non è consentita nelle spiagge libere attrezzate l’occupazione permanente dell’arenile con attrezzature balneari (sdraio, ombrelloni). Le stesse attrezzature devono essere posizionate su richiesta dei bagnanti. Sarà cura del noleggiatore rimuoverle immediatamente dopo che il bagnante che le ha noleggiate lascia la spiaggia.

6) E’ obbligatorio per i concessionari degli stabilimenti balneari tenere puliti i 20 mt di spiaggia libera adiacente ai lati della spiaggia in concessione.

Guarda il video.

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