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Ostia, attirato da donna incontrata online: rapinato e ucciso dal marito

All’inizio la morte di Milon Sayal era stata catalogata come decesso naturale. Arrestati marito e moglie romani

Lavorava in un centro sportivo al Tiburtino e viveva con alcuni connazionali in un appartamento a San Giovanni. Lo scorso 8 ottobre è stato trovato in fin di vita da alcuni passanti a Ostia, in via Enea Picchio, è stato subito portato al vicino ospedale Grassi e poi al San Camillo, dove è morto il giorno dopo per un profondo ematoma alla testa.

All’inizio, la morte di Milon Sayal, bengalese di vent’anni, era stata catalogata come decesso naturale, ma i suoi coinquilini, gli amici e la comunità bengalese di Roma non ci hanno creduto.

Hanno chiesto reiteratamente di fare chiarezza sulla vicenda. Da quì i successivi accertamenti della polizia, che hanno consentito di appurare che il ragazzo è stato in realtà ucciso dopo essere stato picchiato selvaggiamente.

Venerdì scorso gli agenti del commissariato di Ostia hanno arrestato una coppia di ragazzi romani, anche loro ventenni, marito e moglie. Sono adesso accusati di concorso in omicidio.

Gli investigatori hanno ricostruito che all’epoca dei fatti il bengalese si è recato proprio a Ostia per un incontro amoroso con la giovane che aveva conosciuto su un sito online.

All'appuntamento si è portato con sè un iPhone appena comprato e mille euro in contanti (soldi raccolti fra i connazionali coinquilini con cui doveva pagare l’affitto dell’appartamento a San Giovanni). Secondo la ricostruzione della polizia invece Sayal è caduto in una atroce trappola: all’appuntamento con la donna c’era anche il marito che lo avrebbe picchiato, colpendolo ripetutamente in testa, e rapinato del telefonino e del denaro.

Proprio il cellulare, come spesso accade, ha consentito di risalire ai responsabili: è stato rintracciato nella disponibilità di un giovane che a sua volta lo aveva comprato da un conoscente della moglie del picchiatore

 

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