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On. Sergio Berlato: “Indignazione per il Daspo a Puzzer e la censura a Report”

Il caso di Stefano Puzzer, portavoce dei portuali di Trieste a Roma e il tentativo di censura a Report provocano la reazione di Sergio Berlato

Sigfrido Ranucci, Report

Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report

Dissenso quello sconosciuto. Il pensiero unico fa ammalare la democrazia. L’idolatria del dio vaccino e del green pass in nome del quale si vorrebbe appiattire ogni spirito critico e ogni valutazione, sembra vincere sul buonsenso e soprattutto sulla trasparenza. Chi osa contraddire il governo viene imbavagliato. E’ successo a Stefano Puzzer, leader dei portuali di Trieste, approdato in Piazza del Popolo perché nella sua città il nuovo Prefetto Vardè, nominato dalla Lamorgese, ha istituito nuove zone rosse. Guarda caso. Non si può più manifestare. E neppure a Roma. Un foglio di via ha chiuso la bocca al portavoce dei portuali, appena sbarcato nella capitale.

Gli attacchi a Sigfrido Ranucci, conduttore di Report

E come se non bastasse, un altro fatto molto grave: Sigfrido Ranucci, conduttore di Report su Raitre, viene trascinato nella bufera per l’ultima puntata del primo novembre scorso. Segnali da non sottovalutare. La censura che ha colpito Facebook e YouTube ora attacca chi non è asservito alla visione dominante nella tv nazionale? Entra in gioco la commissione di vigilanza della Rai, chiamata in causa dal Partito Democratico e da Matteo Renzi per uno speciale sui sieri e sulla terza dose che certa politica non ha gradito. Nella puntata incandescente dal titolo ‘Non c’è due, senza tre’ affiorano trame oscure.

Ranucci racconta quello che lo stesso produttore del più diffuso vaccino avrebbe detto ai propri investitori in un incontro a marzo ‘’per fare business con la terza dose’’. Seguono sanitari camuffati per non incorrere in sanzioni che parlano di essersi infettati proprio a causa delle case farmaceutiche. Dati nascosti e falsità snocciolate per mesi, smascherati e in vetrina su Raitre.

Diritto di cronaca e libertà di stampa

Come può entrare in gioco la politica per vietare il diritto di cronaca e la libertà di stampa? A difendere il collega si schiera l’Usigrai, i deputati di Alternativa c’è, ma anche la Lega e Fratelli d’Italia. Sull’altra sponda il Pd e Renzi che si lasciano andare e svelano la loro voglia di repressione. Peccano di omertà. Un tentativo di tarpare le ali alla verità su una parte della campagna vaccinale che non li fa uscire bene.

Abbiamo interpellato l’onorevole Sergio Berlato, per difendere un’inchiesta ben fatta a testimonianza del ruolo chiave del servizio pubblico e della libera informazione.

Onorevole Sergio Berlato, stanno saltando alcuni caposaldi della democrazia?

Esprimo solidarietà e vicinanza a Puzzer per il provvedimento che ritengo esagerato e inopportuno. Punire un leader pacifico in cui molti s’identificano, solo perché intendeva sollecitare il governo a dare quella risposta che gli è stata promessa, ma che non è ancora arrivata, mi pare assurdo. Neppure ai peggiori delinquenti viene riservato un trattamento del genere. Anche perché ci sono due pesi e due misure. Le ultime esperienze del rave party o altri tipi idi iniziative sono state tollerate, se non favorite, dal governo. La questione è in questi termini. Tutta la mia vicinanza e solidarietà a Puzzer. Ritengo inaccettabile il provvedimento che è stato emanato dagli organi di polizia’’.

Questo provvedimento potrebbe essere impugnato?

Certo che si, io ho già parlato con il nostro gruppo parlamentare che si sta attivando per chiedere ragione al governo di quest’iniziativa e per fare in modo che venga revocata.

Il diritto di manifestare è un principio inviolabile della nostra Costituzione. Soffocarlo vorrebbe dire che ci stiamo incamminando verso una dittatura?

E’ una deriva autoritaria che non ha nessuna motivazione, né di natura igienico sanitaria né di natura politica. Non ha alcun tipo di giustificazione. Noi stigmatizziamo questo tipo di comportamento che è assolutamente inadeguato, impensabile, non sono azioni degne di una democrazia.

Come mai finora nessuna delle azioni intraprese contro il green pass ha dato esito positivo?

Siamo nel bel mezzo di una battaglia per difendere le nostre libertà individuali, sapendo che chi gestisce il potere, non tollera il dissenso . A causa di questa linea autoritaria, che è stata instaurata nel paese, facciamo fatica a ripristinare la legalità. Ci auguriamo che le cose migliorino.

Cosa pensa dell’espressione NO VAX, etichetta sbrigativa con cui si demonizza chi non si allinea?

Guardiamo il caso di Report. Ranucci fa bene il suo lavoro ed è stato accusato di essere un No Vax e un complottista. Ed è pure vaccinato. Lui fa informazione, ha riportato dati e dichiarazioni da parte di soggetti autorevoli che delineano una situazione ben distante dalla falsa narrazione del mainstream. Quel conduttore ha fatto quello che tutti i giornalisti dovrebbero fare, dire la verità, realizzare inchieste con obiettività.

Fare servizi scomodi non per compiacere i politici o Big Pharma, ma per informare, per evidenziare alcune anomalie e menzogne che devono venire ala luce. La copertura ed efficacia dei vaccini e gli effetti avversi sono differenti da quelli dichiarati e i dubbi sulla terza dose sussistono. Ci sono alcune criticità. Sigfrido Ranucci ha mostrato documentazioni e testimonianze inattaccabili e non merita di essere liquidato come una sovversivo. Non si può accettare.

Dov’ è finita la vocazione democratica di Renzi e del PD?

Purtroppo stiamo constatando che chi si erge a difensore della democrazia, quando poi deve gestire il potere, agisce in maniera diametralmente opposta. Ci auguriamo che al di là delle forze politiche, ci sia la magistratura che possa alzare la voce e pretendere il rispetto sia della Costituzione che della stampa e delle normative vigenti.

La Lorenzin ci ha consegnato al Global Health Security Agenda nel lontano 2014, in America, dinanzi a Obama, rendendoci capofila nelle vaccinazioni a livello mondiale. Fino a dove si possono spingere i gestori del potere?

Credo che siamo un modello, un esperimento sociale. Sono tanti i segnali che ci portano a credere di essere un laboratorio. Dobbiamo trovare il modo di fermare questa deriva autoritaria e di garantire il rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali dei cittadini indipendentemente dalla loro collocazione politica o partitica’’.

Come si sta evolvendo la questione green pass dopo la sua interrogazione europea?

Proprio la prossima settimana tornerò a Bruxelles per andare personalmente a sollecitare un intervento nei confronti del governo italiano che ha palesemente calpestato un regolamento comunitario, il 953 del 2021, per cui ho chiesto che venga attivata la procedura d’infrazione, non per gravare sui cittadini con un’ulteriore multa da addebitare agli italiani, ma per fare in modo che questo vergognoso e odioso strumento di ricatto, rappresentato dal certificato verde, venga revocato e si torni alla normalità.

Perché vogliono prorogare la data della fine dello stato d’emergenza e protrarla fino a giugno?

Al governo fa comodo continuare a prorogare lo stato di emergenza perché questo permette loro di agire in spregio della Costituzione e dei diritti fondamentali. Si ricordi che il vaccino è stato usato come scusa per introdurre il green pass, uno strumento di ricatto con finalità differenti da quelle sanitarie. E’ una vera e propria schedatura sul modello cinese.

Giorgia Meloni s’identifica con le sue battaglie?

Giorgia Meloni le condivide. E’ all’opposizione rispetto alle scelte del governo. Siamo in sintonia. La maggioranza dei miei colleghi condivide i miei principi e lotta nella stessa direzione. Poi all’interno di ogni partito ci sono varie anime e una dialettica che appartiene alla democrazia.

Lei non teme che la decisione della sua Leader d’iscriversi all’ Aspen vi faccia perdere molti consensi?

Io rispetto le decisioni di tutti, ma non so se questa notizia sia vera. In ogni caso dovrebbe chiederlo a lei.

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