Nella capitale i clan mafiosi si spartiscono il territorio: le esplosioni a Ostia e Acilia
Pochi giorni fa, esplosioni davanti a negozi ad Ostia e Acilia hanno riportato l’attenzione sulla guerra tra bande che si sta consumando lungo il litorale sud della Capitale

Negli ultimi tempi, Roma sembra essere diventata teatro di una drammatica guerra sotterranea tra diverse fazioni criminali. Le recenti indagini fanno luce su una mappa del crimine sempre più intricata, con nuovi capi che si affacciano sullo scenario mentre le storiche famiglie continuano a esercitare la loro influenza. Le parole del prefetto Giannini risuonano nelle cronache quotidiane e tracciano il quadro di una città in cui le organizzazioni criminali muovono i fili del potere.
Bombe a Ostia e Acilia: un segnale allarmante
Pochi giorni fa, esplosioni davanti a negozi ad Ostia e Acilia hanno riportato l’attenzione sulla guerra tra bande che si sta consumando lungo il litorale sud della Capitale. Qui, associazioni camorristiche napoletane come i fuoriusciti del clan dei Casalesi stanno cercando di conquistare nuovi spazi ai danni degli eredi delle famiglie Spada e Fasciani. Anche in zone come Acilia e Dragoncello, le tensioni tra i gruppi rivali sono palpabili; i Sanguedolce, legati a Marco Esposito detto “Barboncino”, si scontrano con i Costagliola, in una faida che echeggia lontani legami con la camorra.
L’operazione Anemone: l’antimafia colpisce duro
Nelle prime settimane di luglio, l’antimafia ha effettuato un blitz significativo contro il gruppo capeggiato da Rosario Marando, figura di spicco della ‘ndrangheta. Questo intervento fa parte dell’operazione Anemone e ha portato alla luce un controllo esteso dello spaccio nel quadrante Est della città. Marando era già noto per la sua attività illegale in zona ed è solo uno dei tanti nomi che emergono dal sottobosco del crimine romano.
Rivalità tra gruppi etnici: albanesi e cinesi in campo
Nella capitale non mancano gli scontri interni alle comunità straniere. Gli albanesi di Ponte Milvio guidati da Elvis Demce hanno affrontato avversari come Giuseppe Molisso e Michele Senese in una lotta per il controllo dello spaccio nelle zone dei Castelli. Allo stesso tempo, la malavita nigeriana è teatro di conflitti tra gang come gli “Eye” e gli “Aye”. Sul fronte cinese, le lotte per dominare l’economia all’ingrosso culminano tragicamente nel duplice omicidio al Pigneto lo scorso aprile.
Cambiamenti inarrestabili nella mappa criminale romana
A Montespaccato e Cornelia le autorità hanno smantellato l’organizzazione capeggiata da “Zio” Franco Gambacurta, ma questo non è bastato a fermare completamente le sue attività illecite. Analogamente, i clan Pagnozzi al Tuscolano e le ramificazioni dei Casamonica sull’Appia continuano a destare preoccupazione nonostante le operazioni condotte contro di loro. Infine, il recente arresto di Giacomo Daranghi con accuse gravi testimonia quanto sia complessa la rete criminale ancora attiva nella capitale.