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Nasce Gioventù Nazionale

Presentato al Gianicolo il nuovo Movimento Giovanile di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale

Scelto e voluto, lo scenario del Gianicolo, per la presentazione del Movimento Giovanile di Fratelli d’Italia, dal nome Gioventù Nazionale. Sullo sfondo, Roma: quella monumentale e scenografica, ma anche quella solenne che vive, ancora, degli antichi splendori dell’Urbe. A coronare il tutto, la statua di Garibaldi, imperante al centro del Gianicolo, ad osservare quei giovani stipati ai suoi piedi che si promettono di essere i nuovi combattenti di questa Italia.

Imbracciando un tricolore, i militanti di Gioventù Nazionale si sono riuniti sotto il palco appositamente allestito per la presentazione del Movimento. Ad illustrarlo, Marco Perissa, presidente nazionale del Movimento Giovanile, e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

Un pugno che stringe un tricolore, sulle note del motto 'Impugna il presente, costruisci la Vittoria': questo il simbolo di un Movimento che – per dirla con le parole di Perissa – “ambisce a rappresentare tutta la generazione dei giovani”. Per questo, oggi, “inizia un nuovo percorso attraverso la politica italiana, che cerca di rimettere al centro le esigenze dei giovani, partendo dalla disoccupazione, passando per la riforma dell’Università, fino alla difesa dei valori fondanti, come la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, o la difesa della famiglia”.

Un Movimento, quindi, “che ha la voglia di spaziare su uno scenario politico a 360 gradi, cercando di dar voce a quella generazione che è rimasta orfana di rappresentanza” – continua Perissa, secondo cui, però, nonostante tutto, quella generazione è arrabbiata perché innamorata – della politica piuttosto che dell’Italia. E allora bisogna insegnare che “la rabbia può e deve ritrasformarsi in amore, e dall’amore può derivare la possibilità di generare atti fondanti”. Questo, è possibile se si ha il coraggio di “demolire gli schemi precostituiti della politica italiana, se si ha il coraggio di dire che c’è bisogno di ricostruire un tessuto generazionale per rilanciare il nostro Paese, se c’è il coraggio di dire che non si può parlare di riforma del lavoro finché non si chiudono e demoliscono sindacati che hanno lobbizzato per tessere di partito la spartizione dei posti all’interno dell’impiego pubblico. Il tutto, sempre mettendo al centro dell’attenzione i giovani”.

Per questo, Gioventù Nazionale vuole avere il coraggio di superare ancestrali spaccati ideologici – come la dicotomia destra-sinistra – per dire che la lotta, oggi, non è tra avversari politici, ma tra “deboli e potenti. E allora ci vuole un’alleanza dei più deboli, che se uniti sono forti, per ripristinare la naturale gerarchia delle cose, che vede la politica al di sopra dell’economia”.

E allora, ecco che l’esempio dei ragazzi che hanno fatto l’Italia vale ancora oggi. “Avevano un’idea e un sogno – spiega Perissa – Grazie a loro ancora oggi sventoliamo un tricolore. È un messaggio  politico fondamentale, quello che ci hanno mandato”.

E a chi il tricolore lo calpesta, fischiando l’Inno Nazionale negli stadi (come in occasione di Napoli-Fiorentina, ndr)? Secondo Perissa, cantare l’Inno poteva essere il momento in cui le tifoserie si potevano sentire di nuovo rappresentate sotto un’unica idea. L’Inno poteva essere lo strumento attraverso il quale superare uniti le difficoltà di pochi minuti prima”. Ma, oltre la gravità di aver fischiato l’Inno, c’è anche un altro fattore sconcertante: i calciatori, “che non lo hanno intonato”, e l’atteggiamento di alcune panchine e tribune che “hanno assistito in silenzio” a quella scena vergognosa. E questa è anche un po’ la storia del nostro Paese, “ quello che serve ad unire lo usiamo per dividere. E il prodotto finale è sotto gli occhi di tutti. Questo è il vero secessionismo, non quello veneto, ovvero la gestione scientifica della politica per dividere. Ma è arrivato il momento di contrastare, insieme e uniti, i pochi oligarchi che hanno distrutto questo Paese”.

E la ricetta, per ottenere questo risultato, secondo Chiara Colosimo, Esecutivo Nazionale del Movimento Giovanile, è “amore e coraggio, militanza e formazione”. “C’è bisogno di un mondo giovanile che sia a garanzia del futuro – spiega la Colosimo – Che si formi per essere la nuova classe dirigente del Paese, della Nazione, ma anche del nostro Partito, sempre tenendo in considerazione i valori fondanti in cui ci riconosciamo, tra cui la tutela della famiglia e la sovranità, popolare e monetaria”.

“In questa fase – continua e conclude la Colosimo – dobbiamo dimostrare che la politica può essere fatta dai ventenni, nelle scuole e nelle Università, luoghi in cui noi, peraltro, siamo presenti da sempre. Ed è di questo che ha bisogno tutta l’Italia”.

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