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“Né su né giù” in programmazione presso il Teatro Tirso de Molina

Un cast stellare per una commedia divertente

Già il titolo della commedia potrebbe suggerire la location di questa opera teatrale. Una paura abbastanza diffusa è quella di rimanere bloccati all’interno di un ascensore magari da soli senza avere la possibilità di chiedere aiuto. Ancor peggio se si resta bloccati in più persone all’interno di uno spazio piccolo ed angusto.

Questa è la premessa. Quattro personaggi, molto diversi tra loro che si ritrovano a condividere le quattro mura di un ascensore in un palazzo romano.

Tra i protagonisti c’è Ivan il cui soprannome “Scheggia” lo deve alla sua abilità e soprattutto velocità nello svaligiare appartamenti. Abbastanza scontata è quindi la sua presenza nel palazzo dove probabilmente non abita e in cui si è recato per “lavoro”.

Margherita ragazza abbastanza stravagante dal carattere bivalente, con repentini sbalzi di umore. Ma il fatto peggiore è la sua incontrollata ipocondria. Entrambe queste caratteristiche non la aiuteranno a superare facilmente la sua permanenza nell’ascensore e non saranno di supporto neanche ai suoi compagni di avventura costretti a condividere e controllare questi mutamenti umorali.

A complicare la situazione gli ultimi due personaggi che non potrebbero essere più diversi tra loro. Katia, attrice hard e persona disinibita e Padre Anselmo, un prete moralista che per ogni occasione ha una storiella con morale da propinare ai presenti sperando di redimere le loro coscienze.

Gli attori che impersonificano questi personaggi li abbiamo già conosciuti tramite fiction, talent show e altri spettacoli teatrali. Gabriele Carbotti e Andrea Dianetti, rispettivamente Ivan il ladro e Padre Anselmo il prete, coppia oramai collaudata; Martina Pinto, nel ruolo di una ninfomane, Katia, è il nuovo volto della fiction italiana che dopo il successo de “Le tre rose di Eva” decide di cimentarsi nell’arte recitativa per eccellenza, il teatro. Ed infine Veronica Rega, nel ruolo dell'ipocondriaca Margherita, volto già noto dei teatri italiani.

Insomma gli ingredienti ci sono tutti, colpi di scena e doppi sensi, per far trascorrere agli spettatori un paio d’ore in allegria.

Scritto da Luca Giacomocci per la regia di Gabriele Carbotti, costumi a cura di Marco Maria Della Vecchia e scenografia di Nadia Solaris, al teatro Tirso de Molina dal 17 al 21 Dicembre.

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