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Milano, “fuga di Natale” dal carcere, poi l’incendio: e non è un film

Sono quattro gli agenti penitenziari intossicati dal fumo e portati in ospedale

Carcere minorile Cesare Beccaria di Milano

Milano sette detenuti sono evasi nel pomeriggio di Natale dal cortile passeggi dell’istituto penale per minorenni “Cesare Beccaria”.

Milano, evasione dal carcere minorile Cesare Beccaria

Lo rende noto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria: “I fuggiaschi avrebbero approfittato dei lavori in corso, che perdurano da svariato tempo, per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta”. Due dei fuggitivi sono stati rintracciati dopo poco tempo, si cercano gli altri 5. In ospedale quatto agenti per intossicazione.

L’allarme per l’evasione è scattato poco prima delle 16:30, anche se inizialmente sembrava si trattasse di una sola persona. I detenuti hanno tutti tra i 17 e i 18 anni, alcuni dei quali di nazionalità italiana. Sono già state allertate tutte le forze dell’ordine per la ricerca dei detenuti.

Il commento UILPA, Polizia Penitenziaria

“Sette detenuti evasi (due rintracciati e ripresi nel giro di qualche ora), un incendio appiccato e un’intera sezione di quattro stanze, con dodici detenuti, inagibile. Non stiamo leggendo un bollettino di guerra, ma la cronaca di un ‘ordinario’ pomeriggio di Natale presso l’istituto penale per minorenni ‘Cesare Beccaria’ di Milano, destinato a contenere ragazzi – che poi tanto ragazzi non sono visto che la loro età può spingersi fino a 25 anni – evidentemente non di minore spessore delinquenziale rispetto agli adulti”. Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commenta i fatti che hanno interessato il pomeriggio di Natale l’istituto penale per minorenni di Milano.

“Nel momento in cui la maggioranza di governo si appresta, con la manovra economica, ad abbattere la scure di ulteriori tagli sul mondo penitenziario, peraltro riducendo anche le risorse economiche destinate al salario accessorio della Polizia penitenziaria e alimentate con i fondi dei rinnovi contrattuali, viene acclarato il fallimento della gestione complessiva dell’esecuzione penale detentiva, sia che si guardi agli adulti sia che si volga l’attenzione verso i cosiddetti minori”, continua il leader sindacale.

Le riforme necessarie e urgenti

“Servono – aggiunge – riforme complessive che passino dalla reingegnerizzazione del sistema d’esecuzione penale, dalla riorganizzazione del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità (DGMC) e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), che devono mantenere intatta la rispettiva autonomia pur in un contesto di programmazione e coordinamento, e dal potenziamento del Corpo di polizia penitenziaria, mancante di ben 18mila unità su 36mila effettivamente presenti”.

“l Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rompa gli indugi e, al di là delle dissertazioni e delle declamazioni di principio, apra immediatamente un confronto permanente che consenta l’individuazione di soluzioni concretamente percorribili e auspicabilmente condivise. Noi siamo pronti come sempre a fare la nostra parte fornendo il nostro competente contribuito di idee e proposte, conclude De Fazio.