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Mafia Capitale, arrestato un sindaco, indagati altri tre sindaci

Arrestato il sindaco di Sant’Oreste. Indagati il sindaco di Morlupo, quello di Castelnuovo di Porto e di Sacrofano

Continuano ad emergere giorno dopo giorno particolari importanti dall'inchiesta Mafia Capitale, in modo sempre più chiaro ramificata nell'area Tiberina, Cassia, Falminia della provincia di Roma.

Il terremoto politico causato dall'inchiesta "Mondi Di Mezzo"  in questi ultimi giorni si è esteso dal Raccordo Anulare investendo  anche alcuni comuni della  provincia di Roma, area Flaminia, Cassia, Tiberina. Per il sindaco di sant'Oreste, dopo gli arresti domiciliari per turbativa d'asta ordinati dal gip Flavia Costantini per le implicazioni dirette all’interno della maxi-inchiesta Mondo Di Mezzo, venerdì 5 dicembre è arrivata  anche la sospensione dalla carica con effetto immediato, ufficializzata dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. “Il Prefetto Giuseppe Pecoraro – si legge nella nota ufficiale – ha accertato a carico del signor Sergio Menichelli la sussistenza della sospensione di diritto dalla carica di sindaco del Comune di Sant’Oreste, a seguito della misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal gip del Tribunale di Roma”. Insieme a Menichelli, agli arresti domiciliari anche  il responsabile dell’ufficio tecnico Marco Placidi.

Le intercettazioni tra Buzzi e Carminati  e "soci"  hanno rivelato un presunto sodalizio criminale anche in provincia e  dalle carte è spuntato anche il sindaco di Sacrofano Tommaso Luzzi, indagato per associazione mafiosa e il comune di Morlupo, tirato  in ballo da una intercettazione nella quale si prospettava a Salvatore BUZZI un’analisi sulla situazione di Sant’Oreste, premettendo di utilizzare come termini di paragone i comuni di Morlupo e Castelnuovo di Porto. Intanto il Partito Democratico in una nota del Coordinamento Cassia-Flaminia-Tiberina,  invita alle dimissioni tutti gli amministratori coinvolti nell’indagine “Mondo di Mezzo" quale “atto dovuto ed eticamente corretto”.

Ma all'interno del circolo  PD di Sant'Oreste non la  pensano allo stesso modo e al contrario alla direzione provinciale difendono  il sindaco:  “Convinto della sua inopinabile onestà ed integrità (si legge in un manifesto), il comitato ripone fiducia nelle istituzioni affinché facciano chiarezza, ed esprime di nuovo stima e solidarietà ad una persona pronta a sacrificare se stesso per il bene della comunità”. 

I FATTI CONTESTATI E LE INTERCETTAZIONI. L’8 settembre 2013 il sindaco di Sant’Oreste Menichelli contatta BUZZI riferendogli di averlo chiamato su consiglio del sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio STEFONI  “perché certe cose, insomma ecco pure vorrei    …bho… l’esperienza voi ce l’avete, i comuni voi sapete come vanno le cose quindi…”.

Il giorno successivo  il collaboratore di Buzzi, Raniero LUCCI anch’egli agli arresti, prospettava al suo capo un’analisi sulla situazione di Sant’Oreste, premettendo di aver utilizzato come termini di paragone i comuni di Morlupo e Castelnuovo di Porto indicando per il servizio rifiuti  un importo di 120 euro per abitante, per un totale di 437.000 euro, riservandosi di fornire una relazione più dettagliata dopo aver effettuato un sopralluogo sul sito d’interesse.

Il modello dei due comuni poteva quindi calzare perfettamente per ottenere l’appalto truccato di Sant’Oreste. Tant’è vero che il 10 settembre 2013 lo stesso Carminati sollecitava GRAMAZIO un intervento presso “Tommaso” (LUZZI sindaco di Sacrofano ed ex presidente del cda di Astral sino al suo commissariamento voluto da Zingaretti  ndr) affinché si interessasse all’individuazione di un terreno che doveva servire a “Salvatore” (BUZZI  ndr) il quale nel frattempo aveva “preso” nel vicino comune di Morlupo (RM) “una gara” .

Ma da una intercettazione ambientale del 09.06.2014  all’interno della Cooperativa 29 Giugno risulterebbe che «anche il primo cittadino di Morlupo rientrasse tra i pubblici ufficiali a disposizione del sodalizio e di come anch’egli, in cambio dei favori elargiti a favore di BUZZI e della 29 Giugno, fosse remunerato con una corresponsione di denaro. Nella circostanza, infatti, BUZZI riferiva a CARMINATI:
“il sindaco di Morlupo l’ho messo a stipendio”, e quest’ultimo commentava: “ah perfetto”.

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