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M5S vota su Rousseau sul doppio mandato nei comuni e su alleanze liste con partiti

Le votazioni si terranno dalle ore 12 di giovedì 13 agosto alle 12 di venerdì 14 agosto

m5s vota su rousseau

Vito Crimi, capo politico del M5S

M5S vota su Rousseau. Dopo l’annuncio della ricandidatura di Virginia Raggi la base del M5s è chiamata a votare sulla modifica del mandato zero per i consiglieri comunali e quindi sul doppio mandato.

La base pentastellata è chiamata anche ad esprimersi sulle alleanze delle liste del Movimento 5 Stelle a livello comunale con i partiti tradizionali.

Lo annuncia il blog delle Stelle. Le votazioni si terranno dalle ore 12 di giovedì 13 agosto alle 12 di venerdì 14 agosto. Il blog ricorda che potranno votare solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato come da Statuto.

Raggi potrà ricandidarsi a sindaco se iscritti approvano

Il primo dei due quesiti, se approvato dagli iscritti, potrà consentire a Virginia Raggi di ricandidarsi a sindaco di Roma per il M5s bypassando il tetto dei due mandati.

Il testo della domanda specifica: “Un iscritto può considerare il primo e/o l’unico mandato da consigliere comunale/ municipale e/o Presidente di Municipio come nullo al fine del conteggio dei due mandati”.

La Raggi, ad esempio, ha fatto il suo primo mandato da consigliere comunale tra il 2013 ed il 2015.

Il quesito riporta inoltre: “Un consigliere comunale in carica, può decidere di candidarsi ad una qualsiasi carica elettiva ed interrompere il mandato comunale in caso di elezione. Per i consiglieri e/o Presidenti di Municipio di un gruppo di maggioranza è necessario che tutti gli altri consiglieri all’unanimità diano il consenso alla candidatura”. Quindi il M5S vota sulla piattaforma Rousseau.

Una riflessione sul doppio mandato

Il capo politico dei pentastellati, Vito Crimi, chiede ai sostenitori del Movimento 5 stelle una “riflessione” sul limite del doppio mandato per gli eletti nei Consigli comunali, luoghi dove – sostiene – il “professionismo della politica” è quasi inesistente e cede il passo al “puro spirito di servizio”.

E propone una eventuale modifica alle regole attuali “non come deroga o passo indietro” ai principi del M5s ma come “riconoscimento di una realtà di fatto”.

“Nel pieno della sua crescita e maturazione, il Movimento 5 Stelle ha dato avvio un anno fa ad un importante percorso di ascolto e condivisione delle realtà locali, con l’obiettivo di adeguarsi alle esigenze provenienti dalle comunità e dai territori.

Tanti gli argomenti in discussione, come ad esempio gli strumenti tramite i quali potersi confrontare a più livelli su atti, documenti, informazioni, procedure, confluiti poi nella funzione ‘sharing’ della piattaforma Rousseau.

“Votazione non è deroga al tetto dei due mandati”

Ma fra i temi più sentiti, spesso oggetto di dibattito nei vari incontri che si sono succeduti, c’è stato il numero dei mandati elettorali, con particolare riferimento a quelli svolti dai consiglieri comunali”.

“I consiglieri comunali sono la prima linea delle istituzioni sul territorio. Ascoltano direttamente la voce dei cittadini e della comunità nella quale vivono e lavorano, ne raccolgono le istanze e si attivano per risolvere i problemi in sede consiliare.

E non si contano le assemblee pubbliche, le riunioni con attivisti e volontari, i tavoli di confronto con le altre forze politiche e le iniziative che contribuiscono ad organizzare per informare, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sulle più diverse tematiche, sia locali che nazionali.

Più che un lavoro è un’attività di servizio, spesso svolta senza il miraggio di lauti stipendi, indennità e rimborsi a pioggia, ma sostenuta talvolta a proprie spese, con una dedizione e una passione tale da ritrovarsi a sottrarre tempo prezioso alle proprie famiglie, ai propri amici, per potersi impegnare ancor di più in favore dell’interesse collettivo, in difesa dei diritti dei cittadini e del bene comune.

Un’attività, questa, che in particolar modo per i consiglieri di opposizione si trasforma in una sorta di battaglia in trincea”, conclude Vito Crimi.

Non tutti dentro il M5S sono d’accordo

Ma non tutti sono d’accordo, dentro il Movimento. “Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli”, commenta il vice ministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, che su Facebook, cita una frase di Gianroberto Casaleggio (di cui allega un vecchia foto insieme all’altro fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo).  (Agenzia Agi)

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