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M5S, parlano di impresentabili e poi collaborano con Achille Lollo

Alla famiglia Mattei si chiedono le spese legali, 205 mila euro… il paradosso è che i colpevoli vengono promossi e le vitime condannate a pagare

A chi ha avuto la fulgida idea di utilizzare la collaborazione giornalistica di Achille Lollo in una rivista che ha come editore Alessandro Bianchi, stretto collaboratore di Alessandro Di Battista in Parlamento e che presta servizio anche nella Commissione Esteri della Camera forse non ha l'età per ricordare "l'odore acre" che si spigionava da via Bernardino da Bibbiena a Primavalle (Roma), la casa dei fratelli Virgilio e Stefano Mattei, rispettivamente di 22 e di 8 anni, arsi vivi dalle fiamme in quel maledetto giorno del 16 aprile 1973 da un'azione "dimostrativa" dell'ex militante di "Potere Operaio", Achille Lollo.

Sfuggito alla cattura rifugiandosi prima in Angola e poi in Brasile e che solo nel 2005 a pena prescritta ammise di aver commesso l'attentato nei confronti della famiglia Mattei. Forse per Alessandro Bianchi, patron della rivista "l'Antidiplomatico" e Alessandro Di Battista, Lollo durante la sua latitanza avrebbe raggiunto un'esperienza tale da poter ricoprire quel ruolo meglio di altri. C'è chi si augura che in futuro non ci sia anche Cesare Battisti nel libro paga del M5S, in quanto a latitanza e al Brasile ha molta più esperienza di Lollo.

Ma la vicenda per la famiglia Mattei sembra non abbia mai fine, iniziata nel lontano 1973 con la morte di Virgilio e Stefano e poi il dolore che continua con la fuga di uno dei loro assassini (duplice omicidio colposo), che nel 2005 ritorna in patria perché la pena è estinta per intervenuta prescrizione. Oggi alla famiglia Mattei si chiedono le spese legali pari a 205 mila euro… Gli anni di piombo hanno portato alla morte tanti innocenti, ma il paradosso oggi è che i colpevoli vengono promossi e le vitime condannate a pagare.

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