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L’oltraggioso “gelato mariano” voluto da antipapa Bergoglio in S. Maria Maggiore

Il problema non è il gelato che mette in burletta il secolare miracolo mariano a Santa Maria Maggiore o l’orrore dei “mercanti nel tempio”, no: il problema è la gara d’appalto…

Gesù, Bergoglio e il gelato

Gesù, Bergoglio e il gelato

In molti avrete già letto della gelateria da poco inaugurata nel cortile interno della stupenda Santa Maria Maggiore, a Roma, una delle quattro basiliche papali, fondata nel V secolo, un miracolo di sintesi fra paleocristiano e barocco, tappa di pellegrinaggi millenari, centro chiave della spiritualità cattolica.

Gelato gusto “Nevicata” a Santa Maria Maggiore

Confessiamo che scrivere questo articolo non è stato semplice, per la difficoltà di capire cosa sia più disturbante e irritante di questa vicenda: se l’oltraggio al miracolo mariano, alla sacralità della basilica, le giustificazioni economiche addotte, coloro che eccepiscono sulla gara d’appalto o gli una cum (catto-conservatori legittimisti di Bergoglio) che continuano a scandalizzarsi però sempre considerando Francesco legittimo papa, oltre le più plateali e marchiane evidenze.

Si potrebbe cominciare dal fatto che il casottino di gelati reclamizzi in bella vista la specialità della casa: il gusto “Nevicata”. Leggiamo:  “Creato appositamente dai maestri gelatieri di Antica Gelateria del Corso, su commissione della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, un gusto a ricordo del miracolo della nevicata romana del 5 agosto 358 d.C. Fede, arte, storia e tradizione si fondono in un fresco gusto di limone con topping all’arancia, zenzero e nevicata di meringa”. 

Pure con il topping. Ma, a questo punto, ci domandiamo, perché non farne anche una golosa versione biscotto, racchiudendo una pallina di Nevicata tra due fragranti e croccanti ostie? Magari anche con una goccia di sciroppo all’amarena, per dargli quel non so che di miracolo eucaristico.

“Gastronomia mariana”

Potrebbe essere un’idea quella della “gastronomia mariana”, esportabile anche presso altri santuari per fare quattrini con la fede. Almeno nel Rinascimento si vendevano le indulgenze, oggi si è passati ai gelatini.

Vabbè, direte, ma ci sono anche dei dolci della tradizione ispirati a storie religiose… Allora questo gelato lo preparano delle pie suorine di qualche convento particolare? No. Il “dessert mariano” è stato elaborato da Antica Gelateria del Corso, marchio di dolci industriali legato alla multinazionale svizzera Nestlé, già denunciata nel 2005  per l’uso di manodopera ridotta in schiavitù.

Comunque sia, siccome si può entrare nel cortile solo attraverso la basilica, fa notare il sito silerenonpossumus.it i visitatori, se non fermati dalla sicurezza, rischiano di tornare in chiesa col gelato in mano. Come lo vedete un bel cono spiattellato sui mosaici cosmateschi?

Gli è che mancano i soldini e quindi, si giustifica il monsignore lituano Rolandas Makrickas,  scelto da antipapa Francesco come Commissario Straordinario della basilica, è stata una decisione “per rispondere alle particolari complessità della gestione economica e finanziaria del capitolo, acuite dalla diffusione della pandemia”. Una giustificazione che suona come un insulto all’intelligenza dei fedeli: ma quanto potrà mai guadagnare un banchetto di gelati industriali? Valeva davvero la pena questa iniziativa oltraggiosa e di pessimo gusto per raggranellare qualche spicciolo?

Ripristinare Papa Benedetto XVI

Un buon modo per rimpinguare le casse pontificie, ci permettiamo di suggerire, sarebbe piuttosto quello di ripristinare sul trono il vero papa, Benedetto XVI, attualmente in sede impedita, in modo che la Chiesa di Roma torni cattolica, non più ostaggio di una spiritualità inversiva, eretica e apostata come il Bergogliesimo. Allora forse i fedeli torneranno a versare offerte e 8 x 1000. Se volete documentarvi, tutto lo scenario è stato riepilogato nel libro inchiesta “Codice Ratzinger” (Byoblu ed. maggio 2022) attualmente fra i primi dieci bestseller nazionali.

Ma sempre per parlare di soldi, tra le polemiche che sono comparse perfino sui giornaloni, il problema – chiave costituito dalla gelateria in S. Maria Maggiore è stato individuato come la mancanza di una regolare gara d’appalto. Capite? Il problema non è il gelato che mette in burletta il secolare miracolo mariano, o l’orrore dei “mercanti nel tempio”, no: il problema è la gara d’appalto.

In tutto questo, gli una cum continuano a scandalizzarsi senza voler capire come stanno le cose, continuando a considerare Francesco il papa legittimo per mera incapacità di comprensione, motivi economici o puntiglio intellettuale.

Ma non tutto è perduto: ci sono delle persone che non hanno ancora mandato il cervello all’ammasso. A queste, due giorni fa, il vero Santo Padre Benedetto XVI ha parlato, inviando una lettera al Centro Studi Gioacchino da Fiore nella quale ha scritto che “nell’agire storico di Dio, la verità si svela gradatamente”. 

E chi ha orecchie intenda.

Per gli aggiornamenti: Twitter @CionciAndrea ; Telegram, gruppo “Non pravalebunt” ;  Facebook, gruppi Codice Ratzinger (ita) The Ratzinger Code (eng) Còdigo Ratzinger (esp) ; per le traduzioni in inglese e tedesco: www.papstundgegenpapst.de