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La Lazio sembra smarrita ma manca una reale competenza calcistica

Chi ha pensato che la lazio sarebbe rinata ad Empoli non conosce la storia di questa squadra e di questa società

Chi tra di noi ha pensato che la lazio sarebbe rinata ad Empoli naturalmente non conosce la storia di questa squadra e di questa società che è costellata di appuntamenti che si ripetono a fotocopia e sempre negativi. Ma il pesce puzza dalla testa e mi rendo conto che non è una frase da galateo. Ma è così. Se guardiamo la partita appena giocata perdiamo completamente la visione delle cose e allora ci attacchiamo ai fuorigioco, all'allenatore che anche questa volta è responsabile della sconfitta. Guardo la classifica e mi spavento perché il calendario e' impietoso e domenica arriva la Juve. Quello che manca è la base. Quello che manca sono gli investimenti, quello che manca è una reale competenza calcistica. Lotito e' abile per tutto ciò che riguarda la gestione di una società qualsiasi, ma nel calcio ci si trova per puro caso. Il signor Tare ha carta bianca su tutto ed entra a valanga nelle decisioni del mister minando gli equilibri dello spogliatoio. È il primo responsabile dei litigi che sono avvenuti tra giocatori. Lo stesso Edy Reja, oggi allenatore dell'Atalanta, decise di lasciare la Lazio perché non accettava le ingerenze di questo direttore sportivo che opera con la frustrazione del allenatore mancato. Questa coppia e' l'unica responsabile di questa stagione che per la Lazio non è neanche cominciata. Di fronte allo sfacelo attuale molti giocatori vorrebbero cambiare aria ed in campo danno il minimo sindacale. La Lazio e' debole e qualcuno dirà, anche poco protetta. Attenzione perché stiamo dando alibi pericolosissimi che aumenteranno lo scoramento favorendo il disegno lurido di questo malcapitato gestore che di fronte ad un goal regolare annullato ad un fuorigioco alzato per errore potrebbe tentare di nascondere la sua mancanza totale di progettualità che va avanti da undici anni a questa parte. Dietro al vittimismo non si ottiene nulla. E dire che a suo tempo anche io mi sono trovato tra quelli che videro con favore l'arrivo di Lotito.

Oggi mi rendo conto che quest'uomo non ha che a cuore i propri interessi personali che raramente hanno coinciso con quelli della Lazio, quando la politica di alcuni anni fa gli consentì di prendere la nostra squadra l'attuale presidente era un illustre sconosciuto, oggi è proprietario  di due società, ha messo le mani sulla federazione italiana gioco calcio pilotando l elezione di Tavecchio (sul quale stendo un pietosissimo velo) e si parla continuamente di una sua scesa in politica imminente. Aggiungo che è la Lazio stessa ad alimentare con contratti "ad hoc" le sue aziende che, altrimenti, sarebbero in grande sofferenza. Insomma stiamo alimentando un bubbone che si ingrandisce sempre di piu'. Della sofferenza dei tifosi della Lazio non si preoccupa nessuno …Lo stadio e' ai minimi storici come presenze e non penso che con questi risultati si possa invertire la tendenza .

Insomma sono e resto preoccupato e non per i risultati , anche perché un altro anno buttato si va ad aggiungere ad una lunga serie che ormai ci relega alla mediocrità più conclamata i miei pensieri sono rivolti al futuro nel medio- lungo periodo. Un presidente non all'altezza di questa città e di questa società che non  ha alcuna  capacità di slancio e di rilancio e nessuna capacità di riunire una tifoseria rassegnata. In più le sue scarse risorse economiche impediscono in, primo luogo, di  fare una rivoluzione al mercato di gennaio per poi completare l opera con l' acquisto di CAMPIONI VERI all'altezza della situazione, nel mercato estivo senza doversi ridurre all' ultimo minuto, per tentare di risparmiare tirando  all' ultimo centesimo. Ormai la Lazio e' risanata rispetto ai problemi dei primi anni del 2000 ed oggi dovrebbe essere messa nelle condizioni di crescere innestando non soltanto capitali ma persone maggiormente qualificate e rappresentative (tutte le grandi società lo fanno perché la Lazio no?). Ma se questo non è possibile signor presidente non resta che una cosa da fare. Salutarci senza rancore anche perché i laziali, sempre se non se ne fosse accorto, l'hanno da tempo,già esclusa dai loro pensieri.

*Andrea Pintucci, musicista e tifosissimo della Lazio

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