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“La guerra è finita”, romanzo di Mario Merlino e Roberto Mancini

Quando è finita la guerra? Secondo i protagonisti del romanzo, la data non è quella dell’8 settembre 1943

La guerra è finita” è un libro diviso. Diviso tra storia e romanzo, tra le fascinazioni anarcofascista e fasciocomunista dei due autori, Mario Merlino e Roberto Mancini, ma anche e soprattutto nell’individuare un momento preciso che coincida con la traccia del racconto: ‘La guerra è finita’… quando? ‘La guerra è finita’ veramente? Secondo la storiografia ufficiale il conflitto termina l’8 settembre 1943, data in cui venne reso pubblico l’armistizio di Cassibile, ma secondo Gaetano e Ludovico, i giovanissimi protagonisti del racconto, no.

“Gaetano e Ludovico, dopo l’armistizio, decidono di andare ad arruolarsi nella Xª Flottiglia MAS e nel Btg. Lupo che si stava costituendo” – racconta Mario Michele Merlino, con cui abbiamo il piacere di parlare in un caffè del Centro. “La guerra di Gaetano e Ludovico finirà soltanto l’8 Dicembre 1970, quando i due si ritroveranno, dopo anni passati rispettivamente in Congo ed Argentina, nell’esperienza del Fronte Nazionale del principe Borghese e partecipano al tentativo di Golpe presunto o reale” – spiega Merlino.
L’epopea del Golpe Borghese è però tutta romanzata, “in questo argomento non siamo voluti entrare a ‘gamba tesa’ con interpretazioni, di quell’accadimento abbiamo voluto mettere in luce una cosa soltanto, ovvero, la convinzione dei due amici, che da quel momento non s’incontreranno più, che fallito quel tentativo per loro la guerra è finita davvero”.

‘La guerra è finita’ copre un arco temporale di quasi un secolo, ricco di accadimenti importanti.
Come avete gestito un lavoro così impegnativo? “Roberto mi telefona, e mi domanda aiuto nelle ricerche, così io gli propongo di scriverlo a quattro mani, o zampe, se non piace” – scherza Merlino. “Il principio guida è stato quello dell’alternanza, che ha conferito al lavoro originalità formale, poiché le diverse modalità di scrittura alleggeriscono la lettura, e sostanziale, perché così facendo siamo riusciti a non creare sfasature, unendo le trame del racconto e le diverse matrici che corrispondono alle nostre anime sino all’esito conclusivo” – svela Merlino.

Ed il finale? Non della guerra, ma del romanzo, chi materialmente ha posto la parola fine alle avventure di Gaetano e Ludovico? “Il finale lo scrive il mio personaggio” – risponde Merlino. A chiudere il sipario è Ludovico, durante un capodanno del 2000, mentre ricorda le vicende eroiche della sua vita e l’amico sparito nel grande fango dei desaparecidos.

C’è malinconia o rimorso nei suoi pensieri? “No, perché egli sa di aver condotto una buona battaglia, e che tutto sommato la guerra in verità non è affatto finita” – conclude Merlino, prendendosi ancora una volta beffa dei suoi lettori.

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