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La bufala della pedonalizzazione di via di Val Tellina

Manifesti contraffatti hanno fatto la loro comparsa nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 aprile

"Si informa la cittadinanza che a seguito del Ord. Dir. N.36 del 21 febbraio 2014, dal 01 Maggio tutta via di Val Tellina verrà adibita ad area pedonale e pertanto interdetta al transito veicolare". Questo il testo dei manifesti affissi nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 aprile, e rinvenuti, di fatto, sabato mattina dai commercianti e dai residenti della zona di Monteverde, a firma del sindaco Ignazio Marino e dell’assessore ai Lavori Pubblici Masini.

Si tratta, però, di una colossale bufala. L’ordinanza cui si fa riferimento, infatti, è quella avente ad oggetto il divieto di consumo delle acque nei Municipi XIV e XV fino al 31 dicembre 2014, anche per uso personale, a causa della presenza di arsenico.
L'avvocatura capitolina si è quindi attivata e sta lavorando per presentare una denuncia contro ignoti e una, alla Polizia Postale, "per la diffusione e l'uso improprio dell'avviso sui social network".

Il gesto, probabilmente imputabile ad un cittadino che ha voluto prendersi gioco delle istituzioni comunali – riuscendoci perfettamente – è diventato immediatamente oggetto di ‘contesa’. Infatti, ad essere accusato di aver commesso il fatto, il centrodestra del Municipio XII.

"Noi, accusati, non sappiamo nulla dello scherzo beffardo sulla pedonalizzazione della via" – spiegano i consiglieri del Municipio XII, in quota Forza Italia, Paride Alampi e Marco Giudici. Che proseguono: "Si stenda un velo pietoso sulla vicenda della pedonalizzazione bufala di via Valtellina. Il centrosinistra, dai posti di governo del Campidoglio e del Municipio XII, ha già lanciato sufficienti accuse, anche contro il centrodestra, per coprire i propri dissidi interni. Di certo c'è che noi non ne sappiamo nulla di questa storia, oltretutto poco entusiasmante. Perciò invitiamo tutti ad abbassare i toni e a guardare tra gli insoddisfatti del centrosinistra", perché, se proprio alla politica si deve imputare la colpa di quanto si è verificato, secondo Alampi e Giudici "la logica suggerisce che l'autore dello scherzo beffardo si nasconda tra la forze di maggioranza".

Come detto, è molto più facile immaginare che autore del gesto sia un cittadino qualunque. In ogni caso, e chiunque si nasconda dietro questi cartelli contraffatti, il gioco del ‘j’accuse’ vale poco. Il fatto che si è verificato è gravissimo: qualcuno è riuscito a scavalcare le istituzioni comunali, smascherando anche la debolezza e la precarietà degli equilibri politici su cui si regge l’attuale Amministrazione capitolina, che invece – in base a quanto si apprende – ha 'preferito' scaricare le colpe sui suoi avversari politici.

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