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Juve campione d’inverno, Lazio da record, Var ancora bocciato: i temi della diciannovesima

Nella giornata piena di scontri diretti si annullano a vicenda Inter e Atalanta, mentre il Milan ritrova il sorriso grazie a Ibra

Una giornata da circoletto rosso, l’ultima di andata, con 4 scontri diretti per la testa e 6 per la coda. In attesa di Parma-Lecce, tutti i responsi di questa 19° giornata. Juve corsara a Roma e da sola in testa, Roma sconfitta e con Zaniolo ko.

Nel posticipo domenicale la Vecchia Signora vince 2-1 a Roma contro i giallorossi e torna da sola in testa alla classifica. In una partita tignosa, contrassegnata da brutti infortuni ed errori, ha fatto la differenza l’approccio alla gara arrembante e cinico dei bianconeri, avanti 2-0 dopo soli 10 minuti. Da quel momento in poi qualche calo di tensione, con errori in fase di disimpegno nel primo tempo, un po’ di errori sotto porta nel secondo, han fatto sì che la Roma rientrasse in partita. Una prima mezz’ora “alla Conte”, un’ora “alla Allegri” insomma. Quando scende d’intensità, la Juve rischia. Note positive (e note meno) per Dybala, migliore in campo ma uscito quantomeno contrariato, e per Demiral, sorpresa di questa prima parte di stagione che, preferito a De Ligt, stava facendo un’ottima partita (condita dal suo primo gol con la maglia della Juventus) prima di un brutto infortunio che lo ha fatto uscire dolorante (contusione al ginocchio, nelle prossime ore ci saranno accertamenti).

A proposito di infortuni, in casa Roma oltre al danno la beffa. Il ko di Zaniolo, uscito piangendo in barella, si è presto concretizzato con il responso medico peggiore: legamento anteriore del crociato rotto, stagione finita ed Europei a rischio per il gioiellino di Fonseca. I giallorossi nel primo tempo hanno accusato anche psicologicamente l’infortunio dopo il pessimo inizio (fino a ieri non aveva ma subito gol nel primo quarto d’ora), ma sono sempre rimasti in partita e la rimonta nella ripresa si è fermata a metà. Restano però dei problemi atavici in casa giallorossa: la difficoltà nel creare occasioni buone per il terminale offensivo hanno dato la sensazione di una squadra sì volitiva ma che non è riuscita a creare grossi grattacapi a Szczesny. Un inizio di 2020 da incubo (due sconfitte interne di fila) ridimensionano le ambizioni di una Roma, ora a pari punti con l’Atalanta.

Inter ed Atalanta si annullano, ma Conte boccheggia (e si lamenta)

All’ultima giornata d’andata l’Inter perde il comando, costretta al pari interno contro un’Atalanta andata vicinissima al colpaccio. Per la Dea il rammarico di aver avuto il match-point, con il rigore di Muriel parato da Handanovic (30% di penalty parati in Serie A dallo sloveno). Lautaro e Lukaku continuano ad intendersi a meraviglia, come dimostra il gol del Toro, ma la Beneamata continua a far fatica in altre zone del campo. Per questo Conte, dall’alto dei suoi 46 punti conquistati in un girone, chiede rinforzi dalla società. Eriksen, Vidal, Giroud, Young: nomi importanti che potrebbero fare comodo.

I nerazzurri bergamaschi invece continuano a stupire: dal punto di vista del gioco e della personalità non sembrano avere limiti. Il quarto posto è riconquistato ed il posto tra le migliori 16 in Champions è più che mai meritato.

Lazio forza 10, Napoli sempre più giù (con una speranza)

Simone Inzaghi batte Sven Goran Eriksson. Con la vittoria di sabato sul Napoli la Lazio conquista la decima vittoria consecutiva, superando il record del tecnico svedese di 9, tra il dicembre del 1998 e il febbraio del 1999. In un’Olimpico in festa per le celebrazioni del 120° anniversario dalla fondazione, i biancocelesti continuano imperterriti nella loro marcia, grazie a Re Mida Immobile, che sale a quota 20 in campionato (aiutato stavolta da Ospina). La classifica dice che l’Aquila continua a volare alto: con una partita in meno è potenzialmente a -1 dall’Inter e a -3 dalla capolista.

Per una squadra che continua a vincere, un’altra che continua a perdere. Per il Napoli è la settima sconfitta stagionale, la terza nelle quattro partite di gestione Gattuso e l’undicesimo posto in classifica, ma non tutti i mali vengono per nuocere. È vero che continuano i regali “post-natalizi” (gravissimo quello di Ospina), ma nel complesso la prestazione è stata di livello: a Roma con la Lazio, in questo periodo, non è scontato. Grida ancora vendetta il palo di Zielinski.

Ibra-cadabra, e il Milan ritrova la vittoria

Alla Sardegna Arena di Cagliari torna a vincere il Milan dopo un digiuno di tre partite. Al cospetto dei rossoblu in caduta libera (4° sconfitta consecutiva). E dopo appena una partita e mezzo la copertina non poteva che prenderla Zlatan Ibrahimovic, che con il suo gol nella ripresa (dopo 2806 giorni in A) ha chiuso il match: è impressionante come un 38enne, dopo due mesi di’inattività, alla seconda partita giochi interamente 90 minuti e trascini letteralmente una squadra quando non fisicamente, dal punto di vista del carisma e del carattere. Lo svedese potrebbe migliorare anche i compagni di squadra, Leao in primis.

Zona Salvezza: Verona da applausi, reazione Samp, caduta libera per Spal e Genoa

Se in testa erano tutte partite importanti, non poteva essere diversamente per la zona salvezza. In basso la copertina la prende Juric con il suo Verona: parlare di “basso” è riduttivo, visto che la neopromossa veneta, dopo la vittoria sul Genoa è ottava in classifica davanti a corazzate come Milan e Napoli (tra l’altro con una partita in meno). Bene anche la Sampdoria, che rifila un poker al Brescia dopo essere andata sotto con Quagliarella tornato a splendere (doppietta). D’altro canto per Grifone e Rondinelle, insieme alla Spal, inizia a farsi preoccupante: qualora il Lecce dovesse vincere a Parma, il 17° posto si allontanerebbe parecchio.

Ci Piace e Non Ci Piace: Robin Gosens e (ancora una volta) il Var

Un altro, l’ennesimo gioiellino diventato tale in maglia nerazzurra. Nonostante si parli molto di Kulusevski, preso dalla Juventus (che sta facendo benissimo al Parma ma è di proprietà della Dea), non può passare inosservato il momento (e la stagione) di Robin Gosens, in gol anche a San Siro. Con il sigillo di sabato: per il classe ’94 tedesco, cresciuto calcisticamente in Olanda è il sesto gol, più 4 assist in 16 partite: è il difensore più letale d’Europa 6.

Nell’occhio del ciclone finisce ancora il Var. Minuto 40 di Inter-Atalanta: Lautaro da terra fa quello che nel rugby viene chiamata “francesina” (ossia prendere con la mano la gamba l’avversario per farlo cadere) ma né Rocchi in campo (difficile da vedere in mezzo al mucchio), né Irrati al Var (inspiegabile) hanno dato un calcio di rigore solare alla visione di un paio di replay. Lo strumento c’è ed è entrato dopo anni di battaglie per evitare questi errori marchiani. Così non Var.

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