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Intervista al prof. Riva, consigliere CNEL nominato membro del Comitato Consultivo ANVUR

La nostra intervista al professor Francesco Riva, consigliere CNEL: “Con Draghi meno assistenzialismo e più investimenti”

Francesco Riva

Prof. Francesco Riva

La nostra intervista al professor Francesco Riva, consigliere CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) nominato Membro del Comitato Consultivo ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) il cui presidente è il professor Antonio Felice Uricchio.

Prof. Francesco Riva, consigliere CNEL: la nomina ANVUR

“Sono stato proposto dal CNEL come consigliere di esso, l’ANVUR mi ha poi nominato con decreto in questo comitato consultivo. In questo momento così delicato e complesso, di auspicata ripresa, non si può pensare che le persone stiano a casa ricevendo denaro, occorre che tutti diano il proprio contributo per risollevare la situazione economica. Soprattutto i giovani, devono lanciarsi nel mondo del lavoro, ma prima di tutto occorre formarli. La funzione sociale, professionale e formativa del percorso universitario è quindi fondamentale in questo periodo. Le università devono entrare nel processo industriale ed economico.

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La classe dirigente italiana e il nuovo Governo Draghi

La classe dirigente che formiamo in Italia, a spese naturalmente dell’Italia stessa, deve trovare convenienza e gratificazione nel restare nel proprio paese. Così anche per la questione che porta i cittadini ad emigrare dal Sud al Nord Italia. La mondializzazione non va respinta, ma non si deve neppure passare al suo estremo, cioè la desertificazione culturale di alcune zone o nazioni.

Essendo Mario Draghi un uomo del mondo finanziario ma con una spiccata sensibilità politica, credo che si renda conto del fatto che le nuove classi dirigenti devono emergere dal mondo della ricerca e dell’università.

Draghi ha affermato più volte di voler interrompere il flusso di sussidi e investire invece sulle aziende, le industrie e la produttività. Il concetto è quello di non lasciare risorse a perdere, ma di impiegarle in modo costruttivo nell’imprenditoria. Credo che in Italia la classe dirigente e politica preferisca reprimere e ‘tenere in basso’ i giovani talenti e le nuove leve per restare attaccati ai posti di rilevanza e potere. Questa è una situazione amara e scandalosa ma credo sia così. Non è una competizione sana, lungimirante e aperta. Vorrei incoraggiare i nostri ragazzi: non fatevi indebolire all’assitenzialismo, contate sulle vostre forze, sulle istituzioni e la scuola, ma puntando su voi stessi.

Per quanto riguarda le nostre attività, posso anticipare che tra i progetti in fase di elaborazione c’è quello della creazione di un newtwork a livello internazionale, di comunità europea”.

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