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Incidenti sul lavoro: ecco tutti i dati, una media di 3 morti al giorno

Un bollettino che sta proseguendo con la stessa gravità, anche nel 2019, con un aumento del 6% di incidenti mortali. Una media di 3 morti al giorno

“Non raccontiamoci favole”. Con questo slogan  insieme alla presentazione del cortometraggio a firma del regista Marco Toscani, già impegnato nelle tematiche sociali quali l’Alzheimer e la sessualità nella disabilità e in collaborazione con l’ANMIL, si è svolta, qualche giorno fa, nella sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Roma, la conferenza stampa per celebrare, Domenica 13 Ottobre, la 69ª giornata nazionale per le vittime di incidenti del lavoro.

La campagna di sensibilizzazione presentata dalla associazione ANMIL, ha visto la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo, che apre la conferenza dando la notizia di un’altra, l’ennesima, morte bianca di un ragazzo di 27 anni. Il Ministro ha parlato in termini chiari di: coordinamento banche dati sulla sicurezza; dell’esigenza di una formazione mirata; di investimenti sulle risorse umane come addetti alla vigilanza presso l’INL, aggiungendo che si deve lavorare congiuntamente per l’attuazione e per l’aggiornamento, dell’informazione e per la formazione della legge 81/08, in materia di sicurezza, rivolta alle aziende e alle scuole di ogni ordine e grado. Percorso che deve essere condiviso non solo dalle parti sociali, ma anche dalle attività associative nell’interesse collettivo per un precipuo  intervento a sostegno delle famiglie e un progetto di vita per il reinserimento lavorativo.

Il Presidente dell’ANMIL, Zoello Forni, interviene dando lettura dei numeri sugli infortuni nei luoghi di lavoro denunciati lo scorso anno all’INAIL, pari ad oltre 645.000, di cui 1.218 mortali. Un bollettino che sta proseguendo con la stessa gravità, anche nel 2019, con un aumento del 6% di incidenti mortali. Una media di 3 morti al giorno.

Per il regista Marco Toscani, il cortometraggio, oltre a voler scuotere  le coscienze, ha come obiettivo di porre una  seria riflessione con un finale sì scontato ma comunque drammatico, comunicando con ironia l’importanza della salute e la sicurezza  richiamando alla memoria il mondo delle favole.

Il referente di Responsabilità Sociale RAI, Roberto Natale, interviene raccontando che gli incidenti sul lavoro facevano notizia solo se le vittime erano 3 o 4,  ricordando, con imbarazzo, di come il presidente Napolitano prese a schiaffi, virtualmente, l’intera categoria giornalistica, stigmatizzando che non c’era nulla di ordinario in una morte e invitando la categoria a fare sensibilizzazione preventiva.

È con questa premessa che il referente Rai ha dato lettura di un comunicato da parte del sindacato dei giornalisti  verso l’Amministratore Delegato Fabrizio Salini,  chiedendo che il Servizio Pubblico diventi una compagnia  di una grande iniziativa contro l’emergenza rappresentata dalle centinaia di morti sui luoghi di lavoro. Intervistato da Radio Radio al termine del suo intervento, Natale ha scommesso sul progetto, affermando che è necessario far diventare notizia anche l’informazione sulle procedure non rispettate, sulle leggi violate, sulle risorse non assegnante. Insomma un nuovo modello di fare informazione con giornalisti capaci di rendere interessante per tutti l’argomento, anche a favore della prevenzione degli infortuni domestici.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha chiuso i lavori ricordando che l’obiettivo è l’azzeramento degli infortuni e delle malattie di origine lavorativa, sottolineando  quanto sia doveroso e prioritario l’intervento del governo per elaborare un piano strategico per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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