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Il Gasometro 3.0 ha ragione

Il TAR dispone il dissequestro della manifestazione

Giustizia è fatta, e così sembra esseri finalmente conclusa la lunga diatriba che ha visto protagonisti, da un lato nella veste di ricorrente, il Gasometro 3.0 e, dall’altro il Comune di Roma.

La Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, infatti, ha dato ragione al Gasometro 3.0, ritenendo dimostrati tutti gli adempimenti da parte della organizzazione e ordinando all’amministrazione di procedere al dissequestro immediato dei locali

Il decreto del Giudice amministrativo conferma quello che gli organizzatori sostengono da sempre, ovvero di aver “agito nella massima legittimità e trasparenza”. 

Il caso è scoppiato dopo che, due settimane fa, gli agenti del Gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale di Roma Capitale, in collaborazione con il Gruppo territoriale competente, avevano posto sotto sequestro l’intera area dove si sarebbe dovuta tenere la manifestazione clou dell’Estate Romana a causa della mancanza di un requisito essenziale al suo svolgimento: il provvedimento amministrativo autorizzatorio finale rilasciato dal Comune di Roma in seguito al pagamento del canone OSP.

Frullini, il manager del Gasometro 3.0, ha sempre difeso la sua posizione e sostento di aver diritto a quella autorizzazione avendo espletato tutti gli adempimenti necessari al suo ottenimento.

A dargli ragione, adesso, è il Tribunale adito che, nel recente dispositivo, conferma la versione del manager e “la sussistenza di tutte e le ragioni per assentire il provvedimento cautelare, avendo dimostrato la parte ricorrente di aver eseguito gli adempimenti necessari per dar luogo alla manifestazione”. 

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