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Ignazio Marino: “Il mio atto sui gay non è illeggittimo”

Il sindaco di Roma ribadisce: “Non cancellerò le trascrizioni dei matrimoni gay”

Nonostante il Prefetto Pecoraro sembrasse intenzionato ad andare fino in fondo, alla fine l'annullamento della trascrizione delle nozze di 16 coppie omosessuali contratte all'estero, non è arrivato. Dichiara Ignazio Marino: "Avrei commesso una illegalità se non avessi trascritto un atto di matrimonio di cittadini romani sposati in un altro Paese e che tornati a Roma chiedevano solo di avere il rispetto dei diritti". Tanto che le coppie gay, che prima hanno visto trascrivere le loro nozze, risultano oggi coniugate. "Quindi possono chiedere – insiste Marino – permessi di congedo parentale ad esempio", come ha spiegato nel corso di un dibattito a La vita in diretta su Raiuno. Controparte: il senatore Carlo Giovanardi.

"Quella trascrizione – ha poi ribadito tornando sul tema – non è un semplice autografo e non è un atto illegittimo altrimenti sarebbe stato annullato dal Prefetto, cosa che invece non è successa. Il prefetto ha mandato due viceprefetti a controllare, ma l'unico motivo per annullare è quello rappresentato da cause di sicurezza e di ordine pubblico".

Il duro attacco di Giovanardi – che ha sostenuto come dopo la trascrizione delle nozze ci sia la voglia di "arrivare all'utero in affitto, ad adottare i bimbi, a sfruttare le donne del Terzo Mondo costrette a pagamento le costringono a fare gravidanze per poi vedersi portare via i bambini", non ha  e poi portano via i bambini" – non ha spaventato il sindaco Ignazio Marino che anzi ha risposto con una provocazione, ribattendo sul tema dell'ordine pubblico: "Ma due che si amano sono un problema di ordine pubblico?".

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