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I lavoratori dei canili comunali licenziati nell’indifferenza

Si sta consumando un dramma in un centinaio di famiglie gettate letteralmente per strada

Comunicato dei lavoratori dei canili Comunali, sostenuti dall'Usi:

"Dopo aver agitato lo spettro del ritorno all'ordine in una metropoli fallita e dominata dal caos e dalla corruzione i commissari di Roma Capitale svelano gli obiettivi della bolla mediatica legalitaria: i licenziamenti di massa e la privatizzazione dei servizi.

L'indagine dell'Anac nella gestione del Comune capitolino dal 2012 al 2014 così sintetizza: "Rivelata la sistematica e diffusa violazione delle norme e il ricorso generalizzato e indiscriminato a procedure prive di evidenza pubblica, con il conseguente incremento di possibili fenomeni distorsivi che agevolano il radicarsi di prassi corruttive" ed "Il ricorso sistematico ad affidamenti allo stesso soggetto", a cui si aggiungono "le proroghe" ingiustificate e non motivate.

Ebbene il 19 aprile un nuovo affidamento diretto è stato proposto ad AVCPP (attuale gestore dei canili comunali) con una cifra a disposizione del servizio che porterà il 1 maggio 2016 al licenziamento collettivo di 60 lavoratori su 90 attualmente in organico oppure a condizioni contrattuali e salariali estremamente peggiorative per quei lavoratori che avranno la (s)fortuna di lavorare per un servizio ormai dequalificato e depotenziato con intere famiglie gettate letteralmente per strada, senza alcuna ricollocazione professionale e senza alcuna possibilità di valorizzazione delle competenze acquisite in oltre 15 anni di attività.

Dopo aver fatto sapere per mezzo stampa che non sarebbero stati tollerate proroghe e affidamenti diretti, oggi scopriamo che non è più così. Ci chiediamo come sia possibile che oggi la stessa amministrazione commissariata proponga una nuova proroga fino al 1 ottobre.

Il taglio dei finanziamenti previsto dal nuovo affidamento diretto renderebbe il servizio fisicamente impossibile da erogare: animali che diventeranno detenuti come nei peggiori sistemi carcerari e gran parte del lavoro salariato sostituito dal lavoro volontario.

Insomma un mix di precariizzazione, smantellamento e impoverimento. Un'aggressione in piena regola ai diritti dei lavoratori, gli unici che pagheranno le vergognose scelte dell'amministrazione. Infatti, se da una parte l'amministrazione condanna pubblicamente le proroghe, dall'altra intavola trattative private con la stessa AVCPP (Associazione Volontari  dei Canili di Porta Portese), come se tutti gli attacchi attraverso i giornali degli ultimi mesi siano scomparsi nel nulla.

Come lavoratori dei canili Comunali prendiamo le distanze daqlle scelte di Roma capitale: né gli affidamenti, né i bandi sono garanzia per la qualità del servizio e la tutela dei lavoratori.

L'unica scelta possibile è l'internalizzazione del servizio e la continuità occupazionale di tutto il personale.

Il risparmio, infatti, sarebbe del 40% tra costo del lavoro, consulenze esterne e costi legati alle spese di gestione per gli animali. Per questo motivo da mesi volontari, animalisti, lavoratori dei canili comunali e reti solidali che si battono per il diritto alla città, stanno portando avanti una campagna di comunicazione contro la degenerazione degli appalti pubblici e per l'internalizzazione", così il comunicato dei lavoratori dei canili Comunali – Usi.

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