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Roma. I disastri da maltempo sono solo una fatalità?

D’Angelis: “La colpa è nostra”. Intanto a Roma non cala l’allerta e il sindaco Marino vola a Milano

ALLERTA A LIVELLO CODICE ROSSO. La bomba d’acqua su Roma potrebbe esserci “in tarda mattinata, primo pomeriggio”, come fanno sapere dalla Sala Coc della Protezione Civile che fa riferimento a quella regionale.

Nel frattempo, l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, snocciola i primi dati di una mattinata nera per la Capitale, come neri i cieli che non annunciano la fine del maltempo su Roma. “Non ci sono criticità a Roma nord” – fa sapere la Marino, precisando che via di Frassineto in Municipio XV non è allagata. “Sono state – precisa – maggiormente colpite alcune aree della zona est di Roma, dove ci sono stati interventi di vario tipo. Le criticità maggiori si sono registrate su quattro fermate della metro A che stiamo riaprendo. In totale abbiamo avuto circa 50 interventi per allagamenti” – spiega dalla Sala Coc della Protezione civile di Roma Capitale, da dove si sta monitorando l’ondata di maltempo che ha colpito la città.

Sarebbero 25 in tutto i millimetri di pioggia caduti su Roma dalle 7 di questa mattina, “con picchi fino a 40 nella prima ora e mezza” – continua la Marino, che mantiene alto l’allarme: “Resta l’allerta a livello codice rosso”. Secondo quanto si apprende, infatti, “sono previsti nuovi fenomeni di intensità notevole dal primo pomeriggio, intorno alle 14, fino a notte. Alle 13 sarà diramato il nuovo bollettino”.

MARINO VOLA A MILANO. Nel giorno dell’allarme da codice rosso per il maltempo, il sindaco di Roma ha deciso di partecipare alla riunione dell’Anci a Milano. Tema della discussione, i fondi da destinare al dissesto idrogeologico. Però dal Campidoglio arriva la precisazione: “Il sindaco è pronto a tornare indietro in caso di emergenza”.

Dopo essersi tenuto in contatto con il Centro Operativo Comunale per monitorare la situazione cittadina, il sindaco ha poi deciso di andare a Milano.

“DISASTRI DA MALTEMPO? NON E’ FATALITA’ ”. A prendere la parola è Erasmo D’Angelis, presidente di #Italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico. “Dobbiamo smetterla di dire che è colpa della fatalità: quando dei rigagnoli e dei torrenti provocano dei disastri, la colpa non è del territorio ma è nostra. Ci sono stati errori idraulici e abusi del territorio clamorosi” – dichiara a Radio Anch’io, sottolineando come le responsabilità vadano cercate in anni di malgoverno e abuso del suolo se ogni volta che piove si contano vittime e milioni di danni.

“Qui ci sono responsabilità ed errori che devono venire a galla – afferma – Quando siamo entrati nei meandri dei bilanci dello Stato e delle Regioni abbiamo trovato sciatteria, disorganizzazione e soprattutto 2,3 miliardi che non erano stati spesi per la messa in sicurezza del territorio”. La promessa è quella di presentare nei prossimi giorni “un piano di prevenzione nazionale con nuovi fondi europei. Ritaglieremo circa un miliardo all’anno per i prossimi 6 anni e con quelli riusciremo ad aprire cantieri per circa 4mila opere, che serviranno a mitigare il rischio, che comunque non potrà mai essere escluso”.

Oltre ai soldi, però, è necessario anche un cambio di mentalità. “Dopo 5 giorni da un alluvione, già si dimentica tutto. Invece – conclude – bisogna porre un freno al consumo del suolo, smettere di costruire dove non si può, avere leggi regionali per impedire l’edificabilità lungo i fiumi”.

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