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Henkel Innovation Challenge: terzo posto per il progetto italiano

Il noto marchio Henkel, conosciuto per la vendita online di prodotti per la casa, ha dato vita ad un nuovo progetto

Il noto marchio Henkel, conosciuto in Italia anche come Casa Henkel per la vendita online di prodotti per la casa, ha dato vita ad un progetto molto interessante giunto all'ottava edizione e chiamato: Henkel Innovation Challenge. Per i meno avvezzi alla lingua d'oltremanica si tratta di una vera e propria competizione tra studenti universitari di tutto il mondo, con l'obiettivo di stimolare la loro creatività e dare vita ad un prodotto o una tecnologia con un elevato contenuto di innovazione unita alla sostenibilità ambientale.

Nell'edizione appena trascorsa è stato un team belga ad aggiudicarsi il primo posto: "The sharp Shepards". Un ragazzo e una ragazza, rispettivamente di 23 e 20 anni hanno strappato il consenso della giuria con il "Persil energy Patch", una rivoluzionaria tecnologia pulente che converte i movimenti del corpo in corrente elettrica oltre a migliorare l'azione e la luminosità del detersivo.

"Buchstrah" invece è il nome del secondo progetto premiato, proveniente dall'ingegno di due studenti dell'Università delle Filippine. Si tratta di un rivestimento per proteggere le superfici, che neutralizza le sostanze inquinanti sfruttando nel contempo l'energia solare. Dulcis in fundo, sul terzo gradino del podio c'è spazio per un team italiano composto da Tommaso Bressa e Iva Mladenovic dall'Università Bocconi di Milano.

I due ragazzi hanno pensato davvero in grande per il loro "CyanoFix", un'applicazione adesiva in campo medico che sfrutta la tecnologia del ciano acrilato. Il loro obbiettivo è stato quello di sfruttare gli adesivi per migliorare l'efficacia degli interventi chirurgici, curando patologie che interessano il sistema cardiovascolare. Come dichiarato dai due studenti a margine della premiazione: "Abbiamo studiato cosa potrebbe accadere da qui al 2050, immaginando un adesivo intelligente da iniettare direttamente nella circolazione sanguigna del paziente e attivare per riparare lesioni interne, come nel caso di emorragie cerebrali”.

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