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Gli italiani non praticano attività sportiva. Abbiamo nostalgia degli oratori

Lo sport è antidoto al degrado delle periferie e ci salva da malattie mortali, eppure ne pratichiamo troppo poco

adolescenti sport

In Italia sempre più cittadini non praticano attività sportiva, sia per motivi socio economici che culturali. Mentre invece è confermato e scientificamente provato che lo sport è il vero alleato della salute. Inoltre la ricerca ha evidenziato come l’attività fisica riduca notevolmente l’incidenza di contrarre malattie degenerative.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di praticare almeno centocinquanta minuti a settimana di attività sportiva. E’ pur vero che la pandemia che ha prodotto nuove ansie, è stata causa di un aumento sconsiderato dell’uso del tabacco. Anche il consumo degli alcolici è aumentato vertiginosamente tra i giovanissimi e tra le ragazze in particolare. L’isolamento ha favorito un aumento del consumo tra le ragazze adolescenti che per la prima volta in assoluto ha superato quello dei coetanei maschietti.

Adolescenti: meno attività sportiva, più sballo da alcol e droghe

Sempre più ragazzine si notano nei luoghi pubblici con bottiglie di bibite alcoliche che bevono tranquillamente senza provare alcun imbarazzo. Troppi genitori assenti. Forse evitano di vedere perché incapaci di un serio dialogo con i figli per distoglierli dalla cattiva abitudine di bere alcol. Spesso incapaci di allontanarsi dai propri interessi personali. E poi dall’uso dell’alcol non è raro che si passi a quello delle droghe.

Generazione allo sbando e senza alcuna prospettiva di futuro. Cosi anche la sedentarietà è causa di tante patologie che possono anche condurre alla morte. Sarebbe opportuno promuovere una campagna di sensibilizzazione della popolazione per un ritorno a uno stile di vita sano, sia nella mente che nel corpo. Servirebbe anche un intervento economico a sostegno di tanti giovani che non possono praticare alcuna disciplina sportiva perché la famiglia vive forti disagi economici.

Anche la Chiesa una volta contribuiva fattivamente con gli oratori alla crescita dei ragazzi nelle periferie. Li avvicinava allo sport e alla cultura dello stare insieme. In una comunità che si fonda sull’amore e sul rispetto reciproco. Anche gli oratori sono quasi tutti spariti nel nulla. Quel mondo forgiava e faceva crescere bambini e adolescenti forti, sani con sentimenti nobili e cristiani.

Cesare Giubbi

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